Categorie: milano bis

fino al 6.V.2004 | Segni di luce | Milano, A arte Studio Invernizzi

di - 5 Aprile 2004

Guglielmo di Occam, filosofo medioevale, formulò il principio passato alla storia con il nome di ‘rasoio di Occam’; sosteneva che sia importante puntare direttamente alla sostanza delle cose, rifuggendo dalle ridondanze e dalle entità inutili.
Dan Flavin si ricordò del ‘rasoio’ (verità o leggenda metropolitana?) quando realizzò le sue prime opere, ottenute assemblando tubi al neon, una delle quali dedicata proprio al filosofo di Occam. Attratto dall’invito alla semplificazione Flavin sceglie la via del ‘minimo’ e utilizza tubi al neon di produzione industriale variamente colorati, inaugurando un filone dell’arte minimal che avrà molti seguaci.
E’ appunto questo il tema proposto dallo Studio Invernizzi, la luce artificiale come mezzo di espressione artistica. Opere che vanno dagli anni sessanta del ‘900 al 2004, dai neon fluorescenti ai led, seguendo l’evoluzione della tecnologia. A prima vista solo tubi al neon assemblati tra loro, fili elettrici e lampadine, le opere esposte sono di fatto il risultato di un percorso creativo, che punta alla semplificazione della forma. Perché Flavin, Miyajima, Colombo hanno scelto il neon e la luce artificiale? Forse perché il neon rimanda “ad una dimensione cosmica, ma anche ad una sacralità artificiale, illusoria e dunque, nell’epoca della realtà virtuale, la più virtuale di tutte” (Sigolo) o forse perché “la fluorescenza crea aloni cromatici che si irradiano dalla loro fonte e colorano l’ambiente” (Verzotti) e affascina artisti che, come Flavin e Colombo, lavorano sul rapporto tra opera d’arte e contesto architettonico.
Veduta esposizione Sonnier MCCaslin e Fleury
Sono una decina le opere esposte alla Invernizzi, ciascuna con fascino e personalità.
Dan Flavin assembla tubi al neon a luce bianca e rossa per comporre Untitled, To the Citizens Swiss Cantons, Fleury plasma un sottile tubo rosa confetto per scrivere Pleasures (Pleausres). Tatsuo Miyajima (Monism Dualism n° 10) ricorre alle luci intermittenti dei led rossi e verdi, che, accendendosi, compongono in modo incessante sequenze di numeri casuali scandendo tempo e spazio con un ritmo nevrotico. L’opera di Gianni Colombo (0-220 volt) utilizza luce e legno; allineati sulla parete quattroVeduta esposizione Verjux quadrati su ciascuno dei quali è applicato un quadrato più piccolo, in un’alternanza di luce e ombra, pieno e vuoto, che ha come costante il ripetersi del numero quattro. E’ una sorta di Medusa meccanica il groviglio di tubi di alluminio e lampadine di McCaslin (Sweet, sweet thing); Michel Verjux illumina lo spazio con i bagliori colorati emessi da una fantasiosa figura geometrica realizzata con sottili tubi al neon colorati a tinte vivaci.
Una mostra in cui la luce è protagonista assoluta “esce dalla superficie del quadro e diventa materia viva, sostanza libera ed indipendente pronta a conquistare lo spazio…” (Pratesi). Chi guarda è affascinato dai bagliori di luce colorata, intrigato dalla ricerca di un possibile significato, ma inevitabilmente si chiede “esistono possibili letture estetiche dell’arte minimale? Può essere concepita una bellezza nell’assoluta sintesi?” (Sigolo).

articoli correlati
Fare arte con la luce: Molitor & Kuzmin
La concezione dello spazio. Arte minimal da NY in mostra a Verona
La collezione di Villa Menafoglio Litta Panza

antonella bicci
visitata il 30 marzo 2004


Segni di luce. A cura di Giorgio Verzotti
Dal 18/03/2004 al 6/05/2004
A arte Studio Invernizzi – Via Domenico Scarlatti 12, Milano –
Informazioni: info@aarteinvernizzi.it  
www.aarteinvernizzi.it
Ingresso libero
Orari: da lunedì al venerdì 10.00-13.00/15.00-19.00;
Catalogo disponibile in galleria


[exibart]

Articoli recenti

  • Danza

Le microdanze di Aterballetto abitano gli spazi di una storica fortezza spagnola

Gli spazi dell’Alhambra, fortezza araba di Granada, in Spagna, acquistano nuove luci e nuove ombre, attraversati dalle coreografie site specific…

12 Luglio 2025 9:30
  • Mostre

Da Torino a New York, l’archivio vivente di CAMERA e ICP

Fino al 14 settembre 2025 la project room di CAMERA Centro Italiano della Fotografia si trasforma in un archivio vivente…

12 Luglio 2025 0:02
  • Arte moderna

L’Art Déco ritorna a Bruxelles, tra riallestimenti e progetti museali

Il Museo di Arte e Storia di Bruxelles apre due nuove gallerie dedicate all’Art Nouveau e all’Art Déco e la…

11 Luglio 2025 17:30
  • Arte contemporanea

Louise Nevelson, l’alchimista della materia. A Bologna la prima grande retrospettiva

Fino al 20 luglio Palazzo Fava ospita la prima mostra bolognese dedicata alla scultrice che ha trasformato il legno in…

11 Luglio 2025 16:00
  • Progetti e iniziative

Cezary Poniatowski porta l’arte in fabbrica, con una scultura d’aria e acciaio

Presentata l’installazione monumentale e poetica dell’artista Cezary Poniatowski, pensata appositamente per lo stabilimento di Elica in Polonia, nell’ambito del Premio…

11 Luglio 2025 15:10
  • Arte contemporanea

Quattro gallerie da non perdere durante la Monaco Art Week

Hauser & Wirth, Moretti Fine Art, Almine Rech, Opera Gallery. Ecco le mostre in galleria da visitare a Monte Carlo…

11 Luglio 2025 13:29