Collegàti dalla famosa corda hanno lavorato uniti da un comune obiettivo tutte le principali istituzioni pubbliche milanesi: la Soprintendenza ai Beni Architettonici e quella ai Beni Storico e Artistici, le Civiche raccolte d’Arte e il Settore Arredo Urbano del Comune di Milano.
Una speranza per una città soffocata a volte dall’invasione pubblicitaria e che invece vede oggi aprire spazi inediti all’arte contemporanea. Com’è stato possibile? Con un’interpretazione intelligente di una legge che regolamenta la concessione di spazi promozionali sui ponteggi di edifici in restauro e con una limitazione degli stessi per offrire all’arte la possibilità di mostrarsi ad un pubblico più ampio, ma non per questo meno attento.
E’ stato possibile però realizzare l’intero progetto grazie anche all’intervento di alcune agenzie di pubblicità (Bad Publicity, Externa – Media Contemporanei e Wall System) che si sono accollate parte dei costi (stampa, montaggio teli e assistenza tecnica).
Cosa possiamo vedere quindi a partire da oggi? Alla Pinacoteca di Brera, con il concorso della Banca Popolare di Lodi, si sta restaurando l’orologio dipinto a calce sul muro nel XVIII secolo ed è quindi particolarmente felice la scelta di accostare una fotografia che interpreta con sottili anomalie la nota veduta del cortile dell’Accademia. L’opera, di Paola di Bello, si intitola L’enigma dell’ora con un espresso richiamo al quadro di de Chirico (foto a sx).
Al Centro Culturale Svizzero, su una lunga fascia verticale, campeggia ripetuta la maschera di un clown. E’ un’opera di Ugo Rondinone, Once Upon a Time (foto qui a dx), che su uno sfondo nero allinea dettagli grotteschi del poeta newyorkese John Giorno travestito da clown e attore di una performance restituita in questi frammenti.
Assieme al comitato istituzionale, (Carlo Birrozzi, Matteo Ceriana, Marina Pugliese e Silvia Volpi) presieduto da Carla di Francesco della Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali della Lombardia, ha collaborato un comitato scientifico costituito da Luca Beatrice, Corrado Levi e Alessandra Pioselli. Il progetto prevede già per il 2003 l’esposizione di opere di tre importanti artisti: Carla Accardi, Richard Billingham e Tony Oursler.
Speriamo che questa iniziativa possa essere emulata anche da altrie istituzioni e da altri ambiti perché Milano non si riduca ad essere città ad una sola dimensione.
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gabriella anedi
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