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29.V.2001 | VIDEOZERO. Punto della situazione | Milano, Auditorium San Carlo – Pandora

di - 29 Maggio 2001

L’Associazione Pandora è uno dei centri più attivi e propulsivi a Milano nell’offrire proiezioni interessanti di videoarte e cinema sperimentale. Dopo Experimental Cinema 3 e Kind of Blue, Jazz Film Festival, martedì 29 maggio viene proposta una selezione da “VIDEOZERO. Punto della situazione”, rassegna di video degli studenti di Brera, che si è svolta il 26 e 27 aprile presso l’Accademia.
La rassegna “VIDEOZERO. Punto della situazione” nasce alla fine degli anni Novanta per volontà di Francesco Ballo, docente di Teoria e metodo dei mass media, con l’intento di verificare il punto della situazione nell’universo video all’Accademia di Belle Arti di Brera. Giunti alla sua terza edizione, l’impressione che si ha nell’assistere alla due giorni di proiezioni, è di non trovarsi più ad un punto zero, ma di fronte a una situazione ricca e complessa. In primo luogo per la nascita dell’Istituto di Arte e Comunicazione Multimediale, un laboratorio dove solo gli studenti iscritti possono realizzare e montare i propri lavori. In secondo luogo per il numero di studenti che hanno partecipato a questa edizione, alcuni dei quali per la terza volta consecutiva, esibendo una continuità produttiva e stilistica e la necessità di approfondire la propria ricerca. In terzo luogo per la varietà dei linguaggi utilizzati, dalla fiction (presentato per la prima volta anche un lungometraggio, “Eutamnesia” di Patrick Rizzi) alla videoarte e all’animazione. Il desiderio e – aggiungiamo noi – l’intelligenza e generosità anarchica di Francesco Ballo di presentare film e video senza operare censure o tagli temporali, rende Videozero una rassegna unica, senza mediazioni curatoriali, dove lo stato creativo di Brera emerge senza filtri. Per questo abbiamo alcune perplessità sulla scelta dei video che vengono riproposti presso l’Auditorium San Carlo. Non sarà infatti presente IO.TU di Mattia Costa, un piccolo capolavoro, mini DV di poco più di sette minuti. Girato in presa diretta, si ispira liberamente al percorso di Francesca Woodman. Un video molto intenso e raffinato stilisticamente. Il colore è alternato al b/n e si intrecciano due temi: in uno scolo di una vasca da bagno fili d’acqua trasparenti scompaiono lentamente creando volute circolari e ad essi se ne unisce uno di color rosso. Inquadrature strettissime, epidermiche, aptiche, di un personaggio femminile dai capelli biondi di cui è impossibile scorgere il volto.
Il tema dell’impossibile relazione interpersonale, della vicinanza e della irrimediabile distanza (del video e della fotografia?) , è indagato anche in un altro video escluso, Le fughe e i ritorni di Paola Fumagalli. Il video è frutto della contaminazione tra i due mezzi: quello fotografico e quello video. I corpi nudi di un uomo e una donna sono un video e una proiezione fotografica. La proiezione avviene sul corpo che è ripreso dalla camera. La contaminazione dei linguaggi avviene quindi attraverso una fusione, che il movimento rivela essere però un’illusione. I corpi pur vicini restano separati. Il luogo dell’incontro non è quello della fisicità ma del sogno. Il video è un cristallo di tempo, scandito da un ritmo accuratamente studiato di simmetrie e inversioni tra contatto e separazione. Di Paola Fumagalli sarà invece proiettato Sarebbe bello uscire dall’acqua: un piano-sequenza di quasi due minuti, il volto di una ragazza sott’acqua. Il respiro impossibile è in audio. Audio e video incoerenti per una riflessione di grande pregnanza teorica e potenza immaginifica (un pensiero-immagine) sulle relazioni temporali tra il dentro e il fuori del video. E’ una riflessione sul linguaggio del video (campo e fuori campo) e nello stesso tempo una riflessione sull’identità, un confronto del sé con il fuori da sé. Il respiro è l’unità minima di sopravvivenza, il differenziale tra essere e non-essere, tra suono e silenzio. E’ un intervallo, quello che si trova ‘tra’, tra audio e video, la regione dell’anomalia.
Il tema dell’identità, del volto, del videoritratto, dell’io e del suo doppio, come luogo di indagine del mezzo video, è alla base di Sinistra, Destra di Rossella Sidonio, altro video escluso dalla selezione di Pandora. Realtà e irrealtà, esterno e interno, vengono sperimentati e significati nel video attraverso fotogrammi che si compongono e si dimezzano alla perenne ricerca di unità. E’ di nuovo il tema affascinante della simmetria, ovvero della perfetta uguaglianza delle immagini che però è impossibile sovrapporre e far coincidere, a meno di uscire dalla bidimensione.
In Campo 20002001.I( di Valeria Proserpio è un lungo piano-sequenza di 30 minuti in cui si assiste al lento scendere del sole e del suo riflesso in uno specchio d’acqua immobile. Un campo è stato inondato. Un tronco d’albero che sorge dall’acqua divide quasi in due la scena. L’audio ci porta le voci di una partita di gioco che si svolge in un campo, fuori campo e fuori tempo. L’immagine e i suoni si avvolgono e si arricchiscono, nella loro unione, di rimandi e letture. E’ un video sul fuori campo e sulla natura magica. Meraviglioso.
La ricerca teorica, metalinguistica, dei lavori di Brera ha una forte carica emotiva e introspettiva, un coinvolgimento intenso, quasi un esporsi in prima persona. Una presenza quasi levinasiana del tema del volto, come nelle immagini della maschera di ghiaccio che si scioglie e lascia trasparire il viso nel video Sono un fiore ammaccato… di Giulia Marzani (mini DV, montato con Adobe Première 5.1 e post prodotto con Adobe After Effects 4.0, non presente nella selezione di Pandora).
Il movimento è l’oggetto di studio di Dilatazione di MuyBridge di Stefania Bressani. La locomozione umana è un topos dei primi tentativi cinematografici, uno studio del cinema su se stesso e sulle sue potenzialità di analizzare il movimento, e a questo fa implicito riferimento il video, che però aggiorna il tema con il ricorso al digitale: l’animazione a passo uno. La tecnica usata di scansione e elaborazione di ogni frame, dove il discreto prevale sul continuo, immortala alcuni attimi salienti della camminata e della corsa umane, punti notevoli di un modulo che si sussegue si contrae e si deforma in rapporto al tempo e allo spazio. La natura si dilata, si trasfigura in astrazione, per presentarsi trasformata in un modo nuovo allo spettatore. Non è una riproduzione del movimento naturale, ma la scoperta di un movimento nuovo, quello del cinema e del video. Una specie di follia della ragione di Zenone.
Il movimento per cui sono stati pensati i video di Elisa Campanelli, in arte Elektrika Visual Stimulant, (http://www.visualstimulant.org) per la musica dei Sigma Tibet, è quello della dance. Assistervi in un contesto differente, della visione più meditata, permette di cogliere altre sfumature concettuali del Minestrone Ormoniko in continua evoluzione di Elisa, selezionato per il Sonar di Barcellona, il più imporante festival internazionale di musica elettronica innovativa. La domanda radicale che viene posta è “come vivere l’imprendibile senza dissolversi”?
In Referente di Paolo Lonzi uomini e donne soli e emerginati sembrano rivolgersi a interlocutori che però non esistono: non c’è nessuno al loro fianco. La simmetria del gesto di rivolgersi-a è rotta dalla presenza dell’assenza, che sembra quasi costituire l’essenza della città, Milano.
La presenza dell’assenza, come dimensione essenziale del video, è il tema del video di Claudia Troebinger Musica. Milano 1999. Qui quello che manca è la musica, una canzone araba che un ragazzo tunisino avrebbe dovuto insegnare a Claudia e nella cui melodia modale avrebbero dovuto trovare un’unità culture diverse. Ma il ragazzo tunisino non compare e Claudia davanti alla macchina da presa fissa e immobile racconta ciò che non è accaduto. Anche in questo video la tematica e la critica sociale (l’importanza nel titolo del riferimento a Milano) sono presentate in modo non banale.

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Link correlati:
Accademia di Belle Arti di Brera
Elektrika Visual Stimulant (Elisa Campanelli)


Lavinia Garulli



VIDEOZERO. Punto della situazione . Terza rassegna Video degli studenti di Brera. A cura di Francesco Ballo.
Martedì 29 maggio, ore 21.00. Milano, Auditorium San Carlo/Pandora, corso Matteotti 14 . Ingresso con tessera L. 6000.
Info: Associazione Pandora. Tel 02.317042 – E-mail: pandorassociazione@libero.it


Giovedì 26 e venerdì 27 aprile 2001. Ore 9.30. Milano, Accademia di Belle Arti di Brera.
Via Brera 28. Milano 20121. Tel. 02-86461929. Fax 02-86403643. E-mail accademia@accademiadibrera.milano.it
Catalogo a cura di Giusi Invernizzi, Melissa Provezza e Claudia Troebinger.


PROGRAMMA di martedì 29 maggio 2001:
Sarebbe bello uscire dall’acqua di Paola Fumagalli (2000, 1’57″)
Dilatazione in Muybridge di Stefania Bressani (2001, 1’15″)
Musica. Milano 1999 di Claudia Troebinger (2001, 10′)
In Paese di Germano Barone (2000, 11’20″)
Non-sense di Elisa Campanelli (1999, 4′)
Post-it di Marco Zanuso (2001, 3’30″)
Erebo II di Davide Fragale (2001, 2′)
Referente di Paolo Lonzi (2000, 2’40″)
In campo 2000200.I( di Valeria Proserpio (2000, 18′)
Storia di Francesco Guarino (2000, 6’34″)
Mc Fly di Francesco Guarino (2001, 31′)
Riemann di Mattia Matteucci (2001, 17′)
Cortile di Gianluca Chinnici (2000, 11′)
Quattro inquadrature in bagno di Gianluca Chinnici (2000, 1′)
Marina di Laura Brumara e Sara Angelucci (2000, 7′)
Das projekt familie 1.2 di Christian Niccoli (2000, 9′)

[exibart]

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  • Il tema ricorrente dei Video realizzati dagli studenti di Brera sembra essere l’incontro, in alcuni casi la fusione, in altri la contrapposizione, tra realtà diverse; significanti che la purezza dell’immagine Video avvicina e che si lasciano guardare rivelando aspetti finora sconosciuti e non sperimentati dall’occhio. L’interesse dei giovani autori sembra orientarsi nei confronti di un elemento vitale e irrimediabilmente assente, che però essi evocano, attraverso la relazione con l’esistente e le sue aspettative - il "respiro impossibile" -: queste sono forse il fattore “umano” - la cui presenza conferma le infinite possibilità del Video di divenire l’arte “delle immagini” per eccellenza e di sostituirsi al cinema in crisi, diciamo così, “estetica” - e, azzardando la possibilità che tale consistenza (che noi spettatori del Video percepiamo finalmente nella sua tridimensionalità) conosca un secondo livello intepretativo, un nuovo elemento vitale che diviene vera materia di riflessione su ciò “che è” e su “ciò che non è”, sulla “possibilità”, sull’abbandono di qualcuno/qualcosa che, per pochi attimi ha costituito, mediante la sua unione con l’esistente stesso, una realtà umana, artistica, irripetibile ed indimenticabile. Alcuni di questi video, mi sembra, riflettono con delicatezza elegiaca sull’impossibilità di raggiungere una realizzazione assoluta, su come sarebbe, ad esempio, equilibrata una situazione nella quale “il lento scendere del sole e del suo riflesso in uno specchio d’acqua immobile” fosse un’immagine sempre e realmente percepibile; e non lo è, chiaramente, poiché la dilatazione del Piano-sequenza (trenta minuti…) rivela forse la sua versione contraria, la negazione di una bellezza, l’impossibilità della sua realizzazione, la sua fine, che tutti possiamo “costruire” dentro di noi. Si potrebbe quasi dire (è Lavinia stessa ad indicare questa nuova via) che il Piano-sequenza possa conoscere una vera e propria rinascita, poiché le modalità della Videoarte e le caratteristiche di tale figura stilistica potrebbero “naturalmente” combaciare e consentire allo sguardo di aprirsi su sconosciuti (finora) e ricchissimi orizzonti espressivi. La dimensione creativa si sovrappone alla dimensione “reale”, i colori della mente dell’autore divengono i colori attraverso i quali il mondo sboccia come un fiore davanti ai nostri occhi e finalmente si rivela. Hölderlin verga molti versi, in relazione alla perduta purezza della Natura, tra i quali vorrei ricordare: “und alles ist Schein”: l’esperienza del Video rivela, oltre l’Apparenza, che fino ad ora si era mostrata nella sua integrale povertà, la densità e la vitalità dell’universo. “L’immagine e i suoni si avvolgono e si arricchiscono, nella loro unione, di rimandi e letture. E’ un video sul fuori campo e sulla natura magica. Meraviglioso.” Sì… lo immagino davvero meraviglioso, proprio come sono meravigliose le tue parole, dense di amore e passione verso l’arte che stai analizzando.
    Avrei piacere che il Professor Ballo intervenisse, se può e se lo desidera, per raccontarci qualcosa su questa bellissima isola felice di Brera.

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