L’opera di Veronesi, fin dagli inizi degli anni Trenta, si è fondata su una rigorosa costruzione geometrica, accompagnata da sottili accordi lirici affidati alle scelte coloristiche. Fra le prime mostre merita di essere ricordata quella tenuta nel 1934, in coppia con Josef Albers, alla Galleria del Milione di Milano, che fu luogo di proposta privilegiato per l’arte astratta europea. Importanti sono inoltre le ricerche sulla fotografia astratta, i fotogrammi, il fotomontaggio e la solarizzazione, condotte a partire dal 1935, in seguito all’incontro con Moholy Nagy. Presente alla “Prima collettiva dell’Arte astratta italiana”, che si tenne a Torino nel 1935 nello studio di Casorati e Paulucci, Veronesi cominiciò ad occuparsi anche di scenografie teatrali e successivamente della realizzazione di film astratti a colori. Nel dopoguerra paritecipò al MAC – Movimento Arte Concreta, sviluppando un’astrazione meno razionalista. A metà degli anni Sessanta tornò ad inserire nella sua pittura elementi di rigore geometrico affrontando, fra l’altro, in modo particolarmente stimolante, una approfondita ricerca dei rapporti esistenti tra colore e suono. Fra le mostre dell’ultimo decennio presentate in spazi pubblici ricordiamo l’antologica di Palazzo reale a Milano (1990) e le due rassegne tenute a Darmstad e ad Hannover, in Germania (1997).
La documentazione presentata in questa occasione spazia dalla pittura e dai disegni alla grafica e ai fotogrammi, fino ai diagrammi musicali, che indagano sulla possibilità di “tradurre” le composizioni musicali in colore e segno.
Milano, Galleria Blu, via Senato 18
5 ottobre – 20 novembre 1999
orario: 9.30-12.30 / 15.30-19.30; sabato 15.30-19.30; chiuso festivi
Inaugurazione: lunedì 4 ottobre, ore 21.00
Alla mostra di Veronesi seguirà, a fine novembre, l’importante rassegna LA SCULTURA: LINGUA MORTA O LINGUA VIVA? in cui verranno proposte, fra le altre, opere di Renoir, Arp, Calder, Moore, Wildt, Marini, Fontana, Melotti, Man Ray, Nevelson, Chillida, Chadwick, Klein, Beuys, Azuma, Mitoraj e Borghi.
[Exibart]
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