25 luglio 2001

“Anteprima Bovisa. Milano Europa 2000” diventa un film

 
Pubblico numeroso alla Triennale di Milano, per la proiezione di Backstage: film di una mostra, diretto da Giampaolo Penco e commissionato dal Comune di Milano – Settore Musei e Mostre per documentare i retroscena della mostra Anteprima Bovisa 2000...

di

L’evento, organizzato significativamente a metà del periodo di durata dell’esposizione, si pone come una sorta di verifica intermedia e come un momento di nuova riflessione su quella che è la condivisione di un progetto ad ampio raggio, che coinvolge la città, la sua trasformazione, la sua valorizzazione.
La troupe che ha lavorato su quest’idea ha girato l’Europa per otto mesi, alla ricerca degli artisti invitati a partecipare alla mostra milanese; alla scoperta delle città, degli edifici, dei luoghi in cui vivono. esposito
La realtà contemporanea in cui i protagonisti della pellicola operano pare influenzare moltissimo i loro lavori. Le opere sono accomunate prevalentemente dal fatto di voler comunicare dei dubbi, delle domande, delle perplessità e materializzare, a volte, le risposte positive e/o negative che gli autori, singolarmente, trovano e danno alle dinamiche del vivere quotidiano. I mezzi espressivi sono molto diversi, i linguaggi formali, i materiali utilizzati cambiano continuamente. Ciò che accomuna molti dei lavori e degli artisti filmati è però l’uso di materiali “naturali”, organici, come frammenti di mattoni, i cactus e la sabbia di Michel Francois, marmo polverizzato, semi (questi ultimi composti in un tappeto multicolore a forma di svastica dell’artista italiana Bruna Esposito). Bello capire, attraverso le immagini dei film, che questi artisti sono, in realtà, persone comuni che scelgono l’arte come forma di comunicazione personale, per essere ascoltati, se possibile, ma innanzitutto per poter esprimere la loro interiorità, il loro pensiero riguardo la società europea contemporanea. Sono artisti che, come ben ha rilevato Andrea Pezzi, ospite della serata, “interpretano gli stereotipi della nostra società”, esprimono tutto ciò che vorrebbero eliminare dal mondo: la guerra, l’emarginazione, il razzismo, le ideologie. Spesso le opere sono giocate sui contrasti, come l’opposizione alla forza di gravità materializzata nella pesantezza di sassi appesi ad esili e trasparenti fili di nylon dell’artista inglese Cornelia Parker, che parla degli artisti come degli ultimi veri anarchici. In altri casi ci si interroga sul valore dell’opera d’arte: deve rimanere, deve durare, deve essere consumata, ha valore universale? Gli artisti sono stati filmati e intervistati da Penco, abile nell’alternare, con l’uso delle immagini, una storia ad un’altra, nell’incastrarle tra loro e nell’intervallare con la quotidianità di città come Bruxelles, Parigi, Ljubjana, Rotterdam, Vienna, Dusseldorf.francois L’arte che essi producono sottintende un nuovo bisogno di comunicazione, di socializzazione, la volontà del superamento delle invisibili barriere di silenzio e di individualismo che i ritmi e le dinamiche attuali ci impongono. Questi artisti paiono voler negare la solitudine, l’unico vero e reale problema della contemporaneità, cercare il coinvolgimento fisico e sensitivo degli spettatori, portarli a riflettere su sé stessi, sul proprio corpo, sulla fisicità di ciò che ci circonda e che spesso non riusciamo a cogliere per mancanza di tempo. Presa di coscienza di sé, gioco, tattilità, il singolo protagonista e non antagonista del gruppo, promotore di un nuovo modo, curioso e ricettivo, di stare al mondo e di stare con gli altri. La frase di chiusura del filmato, Potessi essere tutte le persone in tutti i posti”, mutata dal film Lisbon Story di Wim Wenders, riassume perfettamente lo spirito della mostra.

Francesca Pagnoncelli

Articoli correlati
Milano Europa 2000
Film & Arte contemporanea: presenta Andrea Pezzi
Il Museo del Presente: una kunstalle sotto la Madonnina
A MiArt si parla di “Milano Bovisa 2000”
Link correlati:
La mostra on line
Il sito di Mimu


<I<
Fino al 16 settembre 2001. MILANO EUROPA 2000. Fine secolo i semi del futuro, Milano, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea (via Palestro 14) e Palazzo della Triennale (v.le Alemagna 6). Orario d’apertura: 10.00-20.00, giovedì 10.00-23.00, lunedì chiuso. Ingresso: lire 15.000, biglietto cumulativo per le due sedi; ridotto lire 10.000. Info:tel. 02/76009085; segreteria organizzativa della mostra: Ufficio Progetto Bovisa, tel. 02/76398173, fax 02/76398165, e-mail: mostre@milano.artecontemporanea.org; PAC, tel. 02/76009085. Catalogo Electa.

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui