E’ stato presentato in anteprima a Smau Duemila il progetto “Chiese scomparse” della Civica Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco. Si tratta di un’iniziativa volta a restituire alla città un patrimonio storico ed artistico dimenticato, ma non perduto. Venti antichi edifici sacri, di cui rimangono numerosi reperti, tornano, infatti, ad esistere, seppur virtualmente, grazie al paziente lavoro di reperimento e di catalogazione del materiale, realizzato da Mario Caciagli, con la collaborazione di Jacqueline Ceresoli.
A coronamento delle ricerche, iniziate dieci anni fa con la raccolta di immagini storiche di Pantaleo di Marzo (responsabile, per quarant’anni, dell’Archivio Fotografico del Comune di Milano), sono stati pubblicati tre eleganti volumi, che constano di 800 pagine e di un centinaio di illustrazioni tra fotografie, disegni e piante.
Il primo della serie è riprodotto anche in versione multimediale su cd rom, per navigare, a ritroso nel passato, alla scoperta di edifici distrutti dall’uomo e ricostruiti dalla moderna tecnologia.
La Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco ha, inoltre, approntato un servizio di visite guidate virtuali e reali, ideato e realizzato da Jacqueline Ceresoli e Giuseppe Garavaglia, che si articola in tre differenti momenti: osservazione dei luoghi dove sorgeva la Chiesa, visita agli spazi, in cui sono conservate le opere d’arte, ricostruzione al computer del monumento scomparso. Tra le tante testimonianze degli “edifici divorati dalla storia” che si potranno visitare, ve ne sono due di particolare pregio ed importanza: “La Madonna con il Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista” di Vincenzo Foppa, che faceva parte di Santa Maria di Brera, e una delle versioni della “Vergine delle Rocce” di Leonardo da Vinci, che era ospitata dal Santuario di San Francesco Grande ed è ora in mostra a Palazzo Reale.
L’elenco delle chiese “ricostruite” dalla Civica Biblioteca d’Arte di Milano
Volume I (anche in cd-rom)
– Santa Tecla, in piazza del Duomo, proprio di fronte alla Cattedrale;
– San Giovanni in Conca, in via Albricci;
– Santa Maria di Brera, nell’odierna piazzetta Brera, la sua facciata è stata inglobata nel Palazzo di Brera;
– San Francesco Grande, nei pressi della Basilica di Sant’Ambrogio;
– Santa Maria della Scala, nell’area ora occupata dal Teatro alla Scala;
– San Giovanni Decollato, all’inizio di via Case Rotte, di fronte al lato sinistro del Palazzo Marino in piazza della Scala;
– Santa Maria della Rosa, nell’area ora occupata dalla Pinacoteca Ambrosiana;
Volume II
– Santa Maria dei Servi, in corso Vittorio Emanuele;
– Santa Maria d’Aurona, tra le vie Andegari, Monte di Pietà e Romagnosi;
– San Protaso ai Monaci, in via San Protaso;
– Santa Maria del Giardino, in via Manzoni;
– Santa Maria Segreta, nell’omonima via di fianco al Palazzo delle Poste di piazza Cordusio;
– San Dionigi, vicino all’odierno Planetario ai Giardini Pubblici;
– San Giovanni in Laterano, tra via Paolo da Cannobio e piazza Diaz;
Volume III
– Santi Cosma e Damiano alla Scala, dove ora si trova il Teatro Filodrammatici (via Filodrammatici)
– San Vincenzino o Monasterium Novum, nell’area compresa tra via Camperio, via Giulini e via Porlezza;
– Santa Maria Beltrade, nell’omonima piazza di fronte a via Torino;
– Santa Marta, tra piazza Mentana, piazza Cardinai Massaia e via Circo;
Santa Radegonda, nell’omonima via;
– San Rocco, nell’attuale via Caldara.
Annamaria Sigalotti
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L'idea è brillante e un ottimo lavoro
grazie
Simone