Lissone nacque per premiare le migliore esperienze dello sperimentalismo pittorico italiano, ma in seguito ampliò la sua indagine anche ai paesi europei, acquisendo prestigio e popolarità. Nato nel 1946 sotto l’impulso della Famiglia Artistica Lissonese, costituita nel 1934 da artisti e pittori locali e ordinatrice della mostra, il premio Lissone, prima annuale e poi biennale, visse i suoi fasti nel corso degli anni ’50 e la prima metà degli anni ’60; l’ultima edizione fu quella del ’67, dopodiché i venti della protesta del ’68 cominciarono a farsi furiosi, fino a spazzare via quella manifestazione nel nome dell’assurda pretesa di liberare gli artisti dal vincolo della competizione, non considerando quale fosse il valore reale di quell’evento, quello cioè di mettere in vetrina tendenze e correnti emergenti nel campo della pittura figurativa, precorrendo i tempi e scoprendo quali, fra esse, avrebbero poi lasciato un segno tangibile della loro poetica. Prima della triste ed improvvisa interruzione questa manifestazione aveva tuttavia fatto a tempo a segnare un’epoca, accogliendo i protagonisti di molti dei movimenti che si erano poi imposti anche a livello internazionale: dal Surrealismo all’Informale, dal Neo-Dada al Nouveau Réalisme, dalla Pop art all’arte programmata, fino allo sperimentalismo neo-avanguardistico.
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