Ritagli di tempo…tempo sottratto alla frenesia di tutti i giorni…momenti rubati tra un impegno e l’altro per iniziare nuovi progetti o dedicarsi ai propri sogni nel cassetto…Tempo interpretato come vincolo, ma anche come fonte infinita di risorse, di spunti per creare opere sempre nuove e diverse”. E’ questo il tema della rassegna in corso al Crowne Plaza Hotel di San Donato Milanese. Gli artisti in mostra espongono, infatti, i lavori realizzati nei momenti liberi, rubati alla propria attività lavorativa.
Lila Latruli ritrae dal vivo, con grande meticolosità e precisione, piccolissimi dettagli della superficie degli oggetti – modello, ingrandendoli fino a diecimila volte. Queste opere, uniche nel loro genere, si realizzano con la verifica risolutiva di multiple lenti d’ingrandimento. Il risultato finale è la rappresentazione squisitamente macroscopica del meraviglioso microcosmo della Natura.
Carla Insalata spiega il suo lavoro, con queste parole: “Quando la realtà sconfina nell’irrealtà, quando la soggettività sostituisce l’oggettività, quando il mio pensiero elabora un’idea, in questo momento di piena sublimazione, riesco a sintonizzare la mia presenza con il resto del mondo, liberando paure e desideri rimossi. Questa è la mia visione della vita, fatta di luci e ombre, quasi come se tutto scorresse in bilico tra due situazioni opposte, alla ricerca della collocazione più corrispondente”.
Il punto di partenza della pittura di Emanuela Crotti si rivela nel desiderio di costruire sulla tela rispondenze pittoriche del proprio mondo interiore, con una libertà assoluta, esclusiva di ogni aderenza alla realtà figurativa. Infatti “bello” per l’artista è anche ciò che deriva da una necessità psichica interna. Per questa ragione, la sua pittura diventa un’attività principalmente “autografica”, quasi una scrittura privata, una pulsione interna che viene espressa a volte da una sequenza di gesti espressivi ed istintivi, a volte da una volontà di esprimere l’equivalente di quell’ordine armonico che sente presente in fondo a sé.
“La continua ricerca nell’immaginario e l’insistenza nel voler cercare nuove forme e nuove composizioni”- dice Benedetto de Angelis – “mi rende libero di eseguire quello che la mia fantasia mi suggerisce, proponendo nuove forme visive e nuovi accostamenti di colore”.
L’opera di Bruno Boscaglia è contraddistinta dal legame umano ad ogni forma astratta della natura.
Nei lavori di Massimo Carnelli, “si vedono forme e colori che s’inseguono, si nascondono, s’incontrano… si divertono… in un gioco raffinato ed affascinante, fatto di mille particolari”. Il gioco è il fondamento della sua espressione: ricerca e sperimentazione.
“I miei lavori” – racconta Corrado Turri – “sono sintesi e conclusione di un processo evolutivo mirato a cogliere e a valorizzare gli elementi di creatività presenti nelle forme della natura, così come nelle più significative attività umane”. Ecco allora spunti architettonici, ritagli tecnologici, influssi di culture lontane, richiami alla natura, che si concretizzano in architetture lignee inconsuete, in cui dominano plasticità, policromia e movimento.
Nella pittura di Aroldo Governatori, il calcio appare come un pretesto: il pallone, che lo si conquisti o che lo si perda, conduce il gioco e il gioco sembra una danza. La realtà si scopre quando si percepisce il vero soggetto dell’insieme di queste tele. Tutto si esaspera e si intreccia per dare allo spettatore la sensazione di corpi in moto perpetuo.
Tullio Pacifici
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posso portartici una di queste sere?
ciao
Silvia