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Fino 29 X 2000 | 40.000 anni di arte contemporanea. L’arte preistorica d’Europa | Milano, Museo Bagatti Valsecchi

di - 16 Ottobre 2000

La mostra, ospitata dal Museo Bagatti Valsecchi, è la prima manifestazione sull’arte preistorica, appartenente ad un ciclo di avvenimenti che toccherà le principali capitali europee.
E’ un’occasione interessante per avviare una riflessione che porta lontano nel tempo: dal Paleolitico al Neolitico, sino all’età dei metalli. Raccoglie materiale fotografico, alcune tavole sinottiche (che per la loro chiarezza grafica consentono una rapida comprensione dei dati fondamentali), un video prodotto dal centro Camuno di Studi Preistorici e curato dal noto archeologo Emmanuel Anati. In questo documentario il Professor Anati, studioso del rapporto tra ideogrammi (scrittura ideografica) e forme naturali della roccia, ci accompagna nel buio inquietante e fantastico della “grotta dei cervi”. Qui, ogni immagine e tutti i simboli hanno un significato preciso: “tra le figure fatte dall’uomo e le forme naturali c’è una particolare relazione, come se l’uomo completasse la natura“. Ecco allora che di fronte a queste pitture, risalenti a oltre 1500 anni fa, lo studioso ha il dovere di oltrepassare la scoperta e la catalogazione dell’esistente, per approdare ad una nuova fase di interpretazione (ermeneutica) delle immagini, dei segni rinvenuti: questa è la sfida! All’interno dell’esposizione, troviamo riprodotte le più antiche manifestazioni creative conosciute fino ad oggi: sono le pitture e le incisioni eseguite sulle pareti rocciose di grotte o di siti all’aria aperta. Attraverso questi messaggi lasciati in ogni parte abitata del mondo, possiamo conoscere 40.000 anni di storia. Fin dall’inizio, le opere d’arte dei nostri antenati rivelano un’ideologia complessa, una grande capacità di sintesi, una capacità filosofica, un’ideologia elaborata per spiegare l’uomo e l’ambiguità che lo circonda. Esse costituiscono la più importante fonte di documentazione della vita intellettuale e culturale dell’umanità prima dell’avvento della scrittura. Questi slanci artistici sono estremamente impressionanti non solo per la loro bellezza grafica, ma anche perché rivelano pensieri, credenze, ideologie, facoltà associative e creative dei nostri antenati. Essi riflettono le facoltà umane di astrazione, sintesi e idealizzazione. Capire come e perché queste caratteristiche archetipiche si siano sviluppate è di primaria importanza per una comprensione storica dell’umanità. Gli artisti della preistoria sono quindi una preziosa fonte di ispirazione: in seguito ai primi spostamenti dell’homo sapiens (homo sapiens sapiens) si sono sviluppate culture diverse con una stessa matrice.

Egli è stato portatore di un linguaggio complesso e articolato sia nell’arte concettuale che in quella figurativa. Tale matrice culturale comune ha perciò prodotto l’arte rupestre, non come conseguenza di acculturazione, bensì come risultato di riflessi simili ed elementi basilari e fondamentali della logica umana. L’arte rupestre è quindi il più grande archivio che l’umanità possegga sulla propria storia prima che la scrittura cominciasse ad essere praticata; è detta anche “arte immobiliare” perché venivano prodotti oggetti trasportabili. Alcune tecniche di arte rupestre sono ampiamente ripetute nel mondo e soltanto alcuni colori fondamentali vengono utilizzati, il rosso è quello più comune. Elementi secondari, spesso ideogrammi e pittogrammi, accompagnano le figure dominanti nelle scene e nelle associazioni di vita quotidiana. Ai visitatori si offre la possibilità di riprodurre quest’arte “primitiva” scegliendo tra due tecniche: copia a pennarello o a frottage-strofinamento.
Si ripetono quelle figure strappandole al tempo ed alla materia (a una roccia, a tante rocce): l’arte primitiva genera altra arte. Le nuove immagini sono al tempo stesso identità e differenza: hanno subito la metamorfosi del tempo, dello sguardo e dell’estro di chi le ha ri-prodotte per studiarle: le figure appaiono sotto la luce di immagini contemporanee, astratte, che ricordano le opere di Henri Michaux prodotte sotto l’effetto di mescalina (opera NO. 1, Composition, Untitled), similmente all’arte dei popoli raccoglitori (10.000 – 8.000 a.c.) che rappresentavano esseri fantastici creati forse sotto l’effetto di allucinogeni (fosfemi).


Tullio Pacifici



Fino 29.X.2000
40.000 anni di arte contemporanea. L’arte preistorica d’Europa
Milano. Museo Bagatti Valsecchi, Via Santo Spirito 10
Info: tel. 02/76006132, http://www.museobagattivalsecchi.org/ Ingresso: martedi’ – domenica, ore 13.00-17.00
Biglietto: ÂŁ 10.000
Catalogo: in vendita presso Museo Bagatti Valsecchi, £ 75.000. “40.000 anni di arte contemporanea”, Edizioni 2000 del Centro Camuno di Studi Preistorici, a cura di Anati Emmanuel, con il patrocinio di regione Lombardia.
Note: Centro Camuno di Studi Preistorici C.C.S.P. 25044, via G. Marconi 7, Capo di Ponte, Valcamonica (Brescia) tel: 0364 42091 – fax: 0364 42572 – E-mail: ccsp@rockart-ccsp.com e ccsp@globalnet.it – sito internet: http://www.rockart-ccsp.com http://www.globalnet.it/ccsp/index.htm



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Visualizza commenti

  • Salve,
    Sono molto contenta di trovare notizie sul significato dell'arte rupestre,poiche sto affrontando una tesi di laurea che si occupa proprio di quest'argomento,in particolar modo circoscritto all'arte paleolitico del sud ovest dell'Europa.Ho potuto conoscere i termini dell'argomento nel testo"il gesto e la parola" di Leroi-Gourhan testo fondamentale del mio esame di storia della cultura materiale e antropologia culturale.Successivamente durante l'erasmus in Spagna,a Zaragoza, ho sostenuto l'esame di "arte y piensamiento en la prehistoria".Ma di "piensamento" in verità non si è quasi mai parlato.
    vi sarei molto grata se mi inviaste materiale,informazioni o indicazioni di qualsiasi genere, affinchè possa portare a termine la mia tesi.Premetto che a Cagliari non si trova quasi nessun tipo di materiale in questione ed io mi sento molto sola e spaesata.
    Ho giĂ  preso contatto con centro Camuno per alcuni libri,mi piacerebbe avere una copia del vostro catalogo.
    Aspetto vs. notizie,
    un grande grazie in anticipo,
    Manuela Serra

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