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diventare fluido. “Se fino a non molto tempo fa le nostre nozioni, informazioni,
competenze e sapere derivavano tramite esperienze così dette ‘statiche’,
provenienti per la maggior parte dalla lettura di elementi cartacei o ‘imposte’
dalla televisione”,
sostiene il
curatore della collettiva itinerante Pensiero fluido, Alberto Mattia Martini, “oggi
possiamo disporre di una nuova indipendenza di conoscenza o meglio la
possibilità di gestire, indirizzare e quindi decidere non solo su quale
argomento soffermarci, ma all’istante quale teoria e pensiero approfondire”. Sotto questa egida, allo Spazio Oberdan vanno in scena
affermazioni, contraddizioni, configurazioni, dubbi, riflessioni, ipotesi,
punti di vista come conseguenze (e riprove) del fatto che ogni pensiero statico
sia fattore organico e dunque in grado d’essere liquido, citando Zygmunt Bauman.
In mostra, installazioni, video,
dipinti, segni e paesaggi sciolgono il tempo, delineando percorsi di movimenti
retrostanti. Moti che ondeggiano fra la definizione di un esterno e la
dispersione dell’interiorità. Alle pareti, Gastaldo, Giampietro e Giunta descrivono pensierofluido come una manifestazione pittorica
meta-umana fatta di scorci privi di riferimenti temporali, dove i luoghi
descritti sembrano non sottostare alle leggi della natura indicando nuovi
riferimenti sistemici. Tra filari di panni stesi al vento, strade deserte,
senso di vertigine, globi ritorti, metamorfosi sferiche e oscuri paesaggi
mimetici, i tre artisti compongono lo sfondo paesaggistico della collettiva,
bucando le pareti con finestre e pennellate, stese come presagi.
Rimanendo sempre sulla
bidimensionalità, Gurnari espone invece la rappresentazione dell’uomo discinto,
nudo e svelato in ogni sua singola parte. Da notare, anche, il grafismo
vignettistico di Caccia: nelle sue illustrazioni, conigli, lumache, lucertole, rane e
pinguini abitano il mondo degli oggetti come tane per la fantasia. Gli smalti,
curati in ogni più impercettibile dettaglio, appaiono sulla parete come una
sequenza di storie composte da una sola unica scena.
Di tutt’altra natura, invece, la
risoluzione ironico-formale di De Molfetta che, fra citazioni duchampiane, ironie e passaggi
linguistici, fonde mondi, culture, generi, supporti e tempi. Da ricordare,
inoltre, il video di Alterazioni Video e i lavori planetari e coloratissimi di Negri, che miscela l’ancestrale con
l’infantile.
Una mostra dunque che ricrea “sostanziali
metamorfosi ed eventi che conducono inevitabilmente a modificare più
frequentemente opinione e a cercare di ottenere una probabile o possibile
verità”, prosegue
il curatore, “provocando nella mente (del visitatore) una modalità di
pensiero fluido”.
ginevra bria
mostra visitata il 7 ottobre 2010
dal 6 ottobre al 7 novembre 2010
Pensiero fluido
a cura di Alberto
Mattia Martini
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto, 2 (zona Porta Venezia) – 20124 Milano
Orario: da mercoledì a domenica ore 10-19.30; martedì e giovedì ore 10-22
Ingresso libero
Catalogo MAT
Info: tel. +39 0277406300; info@pensierofluido.it;
www.pensierofluido.it
[exibart]
PENSIERO