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Prospettive a perdita d’occhio e ritratti femminili. Romanticismo e soggezione. Sublime e inquieto. Reale e surreale. Il viaggio interiore al quale Mariella Bettineschi conduce il visitatore ne “L’era successiva”, attraverso le sue manipolazioni di immagini, è uno sfaccettato insieme di accoppiamenti inaspettati e binomi contrastanti.
Questione di sguardi. Talvolta doppi, resi tali dall’intervento dell’artista attraverso il taglio dell’opera e lo sdoppiamento dello sguardo stesso – come avviene nella Fornarina di Raffaello, nella Dama con Ermellino di Leonardo, nella Lucrezia Panciatichi di Bronzino e nella Giuditta di Caravaggio; altre volte, in opposizione, sguardi evanescenti, “soffi di vuoto”, porzioni di immagini celate alla vista – è ciò che accade nelle fotografie delle biblioteche e dei paesaggi naturali.
In questo gioco di rimandi fondamentale è il supporto materico: la stampa su plexiglas è montata su specchio, in modo da riflettere le immagini e raddoppiarle, così «l’occhio si perde fra l’immagine e il suo riflesso» – per dirla con parole dell’artista.
Un invito, quello di Bettineschi, ad indagare il tempo, lo spazio ed il sé. Le opere in mostra mettono davanti ad una serie di incontri, o meglio scontri, nei quali il disturbo della visione, da elemento perturbante, può invece diventare un’opportunità per ri-vedere le proprie posizioni e le proprie certezze.
“L’era successiva” è infatti un progetto che affonda le radici in un terreno scivoloso: nasce nel 2008, anno in cui la crisi economica ha investito la società mettendo in discussione tutti i parametri di riferimento, operando una cesura con il passato.
Lo sguardo che adotta Mariella Bettineschi di fronte a tale contesto è speranzoso: l’artista infatti non lascia in preda all’horror vacui bensì propone dei riferimenti, dei ponti di connessione con il passato che possano portare verso nuove prospettive future.
Così come Virgilio guida Dante nell’Inferno e nel Purgatorio, analogamente le icone rinascimentali, con il loro sguardo vigile e doppiamente attento, accompagnano lo spettatore nel viaggio di ri-scoperta delle proprie origini, custodite nelle biblioteche, culle del sapere e della cultura. Durante il cammino arriva poi il momento in cui è necessario compiere un atto di scelta: solo l’apertura all’incontro con l’altro e il cambiamento delle prospettive possono generare nuove relazioni e visioni possibili. L’opera è aperta.
Angela Faravelli
mostra visitata il 6 ottobre 2015
Dal 24 settembre al 07 novembre 2015
Mariella Bettineschi – L’era successiva
Nuova Galleria Morone,
via Nerino nº3, 20123 Milano
Orari: da martedì a sabato
dalle 11:00 alle 19:00