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Officine Saffi a Milano è uno dei nuclei italiani più importanti dedicato alla ceramica contemporanea e propone una mostra, a cura di Flaminio Gualdoni, con protagonisti due importanti artisti, il faentino Carlo Zauli e il norvegese Torbjørn Kvasbø.
L’incontro surreale di questi due maestri, di epoca, nazione e stile differente, porta automaticamente alla scelta del titolo della mostra, ovvero Geometria del disordine, riprendendo una delle più importanti raccolte poetiche scritte da Maria Luisa Spaziani.
La mostra, patrocinata dal Reale Consolato Generale di Norvegia e realizzata in collaborazione con il museo Carlo Zauli di Faenza, trasmette all’osservatore emozioni contrapposte che si disperdono tra energia, armonia e stabilità.
È interessante notare come la notevole diversità di questi due artisti, si unisca in una poetica unica.
Carlo Zauli (1926 – 2002) è stato uno dei più importanti scultori del novecento.
La terra viene plasmata e nelle sue opere, le fratture naturali creano un elemento peculiare, integrandosi fra loro.
I lavori scelti per l’esposizione sono stati realizzati tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, ed è proprio in questo periodo che emerge quel senso geometrico che si dipana in alcuni dei lavori esposti come l’opera Forma geometrica del ’65-66.
Nell’opera Vaso Sconvolto il grès è il protagonista: il vaso e la terra vengono stravolti, la materia si decompone ricreando a sua volta una forma scomposta, che si presenta nuovamente omogenea e completa.
Nel lavoro di Zauli, la terra vive costantemente, affermando e negando al tempo stesso la sua forma.
Le sue opere sono presenti in più di quaranta musei nel mondo e trasmettono un forte senso di internazionalità.
Torbjørn Kvasbø (Norvegia, 1953) partendo inizialmente nei primi anni con produzione di oggetti funzionali, ha indirizzato la sua carriera verso lo studio di forme sempre più plastiche e astratte. Ciò che lo contraddistingue è il ritmo, materia costante del suo lavoro. Le grandi sculture della serie Stack dimostrano una componente astratta che si unisce al rigore delle forme tubolari. I suoi pezzi, realizzati mediante la trafila, vengono cotti attraverso un processo molto lungo nei forni a legna, come quelli tipici giapponesi, gli Anagama. Il colore smaltato è l’elemento predominante in alcuni dei suoi lavori e va ad inserirsi nelle forme cilindriche dove la struttura stessa è composta da tanti elementi ripetitivi, simili, ma singolarmente unici che vanno ad unirsi e a sovrapporsi l’un l’altro.
La destrutturazione della materia, della terra, va automaticamente a ricomporsi in una forma nuova; questo è il concetto principale di questa mostra che racchiude l’unione simbolica di due artisti alquanto lontani, ma indiscutibilmente e formalmente vicini.
Giulia Capodiferro
mostra visitata il 14 dicembre 2016
Dal 15 dicembre 2016 al 10 febbraio 2017
Geometria del Disordine
Carlo Zauli e Torbjørn Kvasbø
Officine Saffi
Via Aurelio Saffi 7, Milano
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.30, sabato dalle 11.00 alle 18.00. Domenica su appuntamento.
Info: www.officnesaffi.com, info@officinesaffi.com