Categorie: milano

fino al 10.IX.2006 | Ex fabrica | Milano, Castello Sforzesco

di - 21 Giugno 2006

Un limite sottile separa la metropoli da ciò che si è lasciata intorno: detriti, rovine, carcasse, resti memori di un passato più o meno glorioso. Un limite che si percepisce solo passandoci accanto, valicando la strade note che portano lontani dalla città. E aspettando. Camminando vicino a quei luoghi defilati, letteralmente tagliati fuori dal ventre della metropoli. Nascosti, negati e infine espulsi.
Un tempo forti realtà industriali, oggi nient’altro che spazi vuoti, desolati, inabitati, che Milano accetta come un male inevitabile, lasciandoli stare purché non valichino i confini, purché non tornino ad essere parte della città. Francesco Giusti, Giampietro Agostini e Tancredi Mangano arrivano in questi luoghi e osservano, ognuno a suo modo, ciò che è rimasto. A distanza di anni le fabbriche di Pero hanno smesso di esser produttive, non esce più nulla da quei casolari in cemento, nessun prodotto. Solo giovani e bambini arrivati da qualche paese non troppo lontano. Le fabbriche sono diventate scomodi giacigli in cui un microcosmo segregato si ripara e si ricostruisce una vita. L’occhio di Francesco Giusti si apre un varco e valica questi confini, quasi l’invade con lo sguardo del reporter. E chiede, parla, interroga, ritrae. Vietato l’accesso alle persone non autorizzate propone senza mezzi termini delle storie vere e vi associa dei volti. Questi sono i fatti, questa è la realtà. Non si tratta di una terra di confine, ma di una realtà territoriale ben precisa, che la città, complice, ignora.
Poi c’è Sesto S. Giovanni, con le sue celebri industrie, quelle che un tempo facevano muovere e risuonare tutta Milano. La Breda, la Magneti Marelli, le strutture portanti dell’economia. Oggi non è rimasto più niente, solo imponenti strutture senz’anima, contenitori di nulla. Giampietro Agostini si pone con reverente rispetto di fronte a questi colossi come fossero chiese, luoghi di culto dove anni addietro veniva celebrato il dio Lavoro.

Cattedrali è il titolo di questo lavoro, in cui il fotografo ritrae le strutture abbandonate delle fabbriche mettendone in evidenza, grazie alle inquadrature generalmente centrali, il ruolo fondamentale svolto all’interno dell’economia italiana. Ora non servono più a nulla, aspettano solamente di esser demolite.
Poi ancora, c’è la Bovisa. E c’era fino a poco tempo fa un posto dietro la stazione dove viveva una piccola comunità, nascosta dietro la vegetazione, riparata dalle foglie e dal resto del mondo. A parte. Nel vuoto lasciato dalle fabbriche dimesse e dai cantieri edilizi qualcuno aveva trovato uno spazio, l’unico spazio concesso, ed aveva cercato di abitarlo. Ora questo luogo non esiste più, ma le fotografie di Tancredi Mangano ancora raccontano di quelle piccole costruzioni abitative, dolorosamente infantili, create dal nulla, da piccoli oggetti trovati sul territorio e dal territorio stesso. Di quegli Inabitanti che le abitano, che cercano di abitarle e di viverle. Piccoli segni, delicati indizi e strutture precarie. Vite effimere, degli abitanti e della vegetazione. Insieme e uguali.
È ciò che circonda Milano. È ciò che Milano spesso non vede.

francesca mila nemni
mostra visitata il 13 giugno 2006


Dal 13 giugno al 10 settembre 2006
Ex Fabrica. Identità e mutamenti ai confini della metropoli – Castello Sforzesco, Piazza Castello, Milano – +390288463833 – info@milanocastello.itwww.milanocastello.itwww.comune.milano.it/craai
orario: martedì – domenica 9–17.30 (ultimo ingresso ore 17)(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: intero € 3.00 – ridotto € 1.50


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

“Shahzia Sikander: Collective Behavior”: la mostra, raccontata dall’artista

A Venezia, presso Palazzo Soranzo Van Axel, fino al prossimo 20 ottobre è visitabile una grande personale dedicata a Shahzia…

6 Ottobre 2024 0:02
  • Mostre

La scultura e le molteplici configurazioni del possibile. Arcangelo Sassolino a Lugano

No Flowers without contradiction: alla Repetto Gallery le opere di Arcangelo Sassolino, tra stadi di fragilità e precarietà, tracciano nuove…

5 Ottobre 2024 18:30
  • Mercato

Da Blindarte è il tempo della raccolta

La casa d’aste Blindarte dà il via a una nuova fase di valutazione delle opere e delle collezioni. Andranno in…

5 Ottobre 2024 17:12
  • Fotografia

Fotografia e Femminismi, dagli anni ’70 a oggi: la mostra alla Fondazione Sabe

Viaggio visivo tra generazioni di artiste, per esplorare identità di genere, stereotipi e censure sociali in Italia: alla Fondazione Sabe…

5 Ottobre 2024 14:10
  • Arte contemporanea

Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026: ecco le cinque finaliste

Carrara, Gallarate, Gibellina, Pescara e Todi sono le cinque città finaliste che si contenderanno il titolo di Capitale italiana dell’Arte…

5 Ottobre 2024 13:22
  • Arte moderna

James Ensor, i sogni rivoluzionari di un lucido visionario: la mostra al KMSKA di Anversa

A 75 anni dalla sua morte, il KMSKA di Anversa celebra James Ensor con una grande retrospettiva che esplora la…

5 Ottobre 2024 11:53