22 ottobre 2016

Fino al 10.XI.2016 Sadie Benning, Excuse Me Ma’am Galleria Kaufmann Repetto, Milano

 

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Inizia con una frase di riconoscimento individuale la mostra di Sadie Benning, classe 1973 e residente a Brooklyn, ospitata dalla galleria milanese Kaufmann Repetto. Utilizzando un’espressione anglofona e colloquiale, Benning si vuole presentare, ma ciò che lo spettatore riceve non è un messaggio univoco e completo. Se l’artista si presenta con i suoi lavori, ciò che si percepisce è l’introduzione di una personalità frammentata, che si scompone e si ricompone in tutti e nove gli assemblage esposti. 
Kaufmann Repetto ha scelto nove opere del 2016, sulle cui superfici dominano prevalentemente colori accesi e mat, un effetto che l’artista ottiene dipingendo il legno con caseina e acrilico, donando un effetto di morbidezza tale da nascondere la consistenza del materiale originario. Tra i supporti colorati che Benning incastra tra loro, come per mettere in accordo parti di se stessa, compaiono in cinque opere dei personaggi crossdressed, ovvero vestiti in modo che non si riconosca il loro sesso. Si tratta di fotografie di disegni ingrandite che l’artista ha volutamente realizzato in maniera imprecisa e abbigliando le figure in modo da renderne impossibile la catalogazione sessuale. Sono personaggi dall’aspetto tribale, quasi totemico, un rimando ad una delle prime forme artistiche con le quali Sadie Benning aveva dato prova della propria vocazione artistica – il disegno – ma soprattutto presenze ambigue ed allo stesso tempo rassicuranti. Un binomio contraddittorio presente in tutte le opere della mostra che vogliono rappresentare la natura complessa dell’artista rincuorando lo spettatore con colori vivaci e l’intrinseca fragilità dei disegni tratti dai suoi notebook. Ad esempio in Excuse Me Ma’am, opera che dona il titolo all’intera esposizione, i capelli della figura centrale paiono una colonna che la sorregge, e che probabilmente rafforza la volontà dell’artista di porsi nei confronti del pubblico in tutta la sua schiettezza ed al contempo non fornisce riposte troppo precise, o che perlomeno non rispettano gli schemi della vita comune. 
Sadie Benning, Excuse Me Ma'am, vista della mostra
È la vita che popola i nove lavori della mostra, che sin dal titolo introduce lo spettatore in una situazione di quotidianità, un momento in cui si viene definiti uomo o donna ed identificati. Sadie Benning non vuole però rispondere in maniera certa, e lo dimostra producendo lavori difficilmente collocabili in una sola categoria. In mostra ci sono pitture, disegni e fotografie, che per quanto differenti, convivono pacificamente. L’artista illustra il rapporto con il proprio corpo approfondendo e ampliando tecniche come i disegni o l’inserimento nelle opere di “oggetti trovati”, già presenti nella sua produzione sin dagli esordi con i video low-fi in bianco e nero. 
È una mostra di ossimori e analogie che indaga i temi più cari all’artista, come l’identità e le combinazioni materiche, instillando domande e senza fornire troppe risposte. 
Il presente è un momento roseo per la carriera italiana dell’artista americana che sarà visibile anche nella collettiva “Figurative Geometry” ospitata dalla Collezione Maramotti e che presenzia in altre collezioni italiane come il castello di Rivoli. 
Chiara Tonelli
mostra visitata il 5 ottobre
Dal 22 settembre al 10 novembre 2016

Sadie Benning, Excuse Me Ma’am

Galleria Kaufmann Repetto
Via di Porta Tenaglia 7
20121 Milano
Orari: dal lunedì al sabato 11.00 – 19.30
Info: 0272094331; www.kaufmannrepetto.com

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