Una mostra all’altezza delle aspettative per la Fondazione Trussardi. Se talvolta, nelle esposizioni precedenti, è mancata un’opera forte oppure il reale dialogo con il luogo prescelto, ora il lavoro è azzeccato e in piacevole colloquio con gli spazi.
Ai vecchi Magazzini della stazione di Porta Genova è il turno di Paola Pivi (Milano, 1971), che rivisita la sua poetica fatta di esseri viventi e sensazioni stranianti.
Galline, oche, cavalli, criceti, cani, mucche, gufi e pavoni: tutti animali bianchi che, in Interesting (2006) percorrono liberamente lo spazio industriale, pervadendo le sale, con il loro biancore, di un vago sentimento religioso. Brucano insieme, all’interno di questo storico capannone vicino alla Fiera di Senigallia e sembrano quasi rievocare l’immagine della terra promessa, cara alla cultura quacchera e americana delle origini. Come i lavori del pittore americano naif Edward Hicks (1780- 1849), anche quest’opera di Pivi sembra parlarci di quando il “leone brucherà insieme all’agnello”. Un messaggio che potrebbe essere accostato al pacifismo, in un momento in cui la cultura religiosa americana è rigorosamente sulla difensiva.
Le suggestioni del luogo si riflettono prepotentemente sull’opera, che si trasforma in un antico mercato di provincia, con i guardiani improvvisamente fuggiti. Le bestie paiono appena discese dal vicino naviglio e ritorna alla mente una Milano vicina alla terra e alla campagna, laboriosa e villana, quasi di manzoniana memoria. Impossibile non pensare ai cavalli del 1969 di Kounellis, anche se in questo caso il richiamo è più bucolico che epico e il clima tende prevalentemente al tenero e al naif.
Richiami biblici si affacciano anche in Guitar, Guitar (2001-2006), opera che conclude l’esposizione. Come in una nuova Arca di Noè, numerosi oggetti procedono, due a due. Stipati insieme e accoppiati stanno due trattori, due palloncini, due computer, due bollette, due automobili, due robot, due libri. Come tanti animali della contemporaneità. Più che ordinatamente disposti per salire sull’arca, gli oggetti sembrano piuttosto già in viaggio, pronti per diventare storia passata, nonostante la loro apparenza modaiola e attuale. Mescolati promiscuamente come in una soffitta o ancor più come in un magazzino o in un deposito industriale: ecco rispuntare le suggestioni dello spazio di riferimento, che, nella sua originaria destinazione, offre una chiave di lettura per l’opera.
Insieme al celebre aereo rovesciato, siamo ancora una volta di fronte ad opere indubbiamente a metà strada tra il pacifismo e la riflessione sul ready-made.
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per OTAVIO
il tuo discorso non fa una grinza, ma:
HAI CAPITO IN QUALE PAESE VIVI?
X OTTAVIO
ECHISENEFREGA?
Questa Silvia mi piace un sacco.
perchè non organizziamo un match di lotta nel fango tra lei e la pivi?
Brutta stronza.Premetto che non sono un'animalista estrema,sto nella parte del mezzo.Ma quando vedo di fronte certe cose,allora si che mi girano LE PALLE AD ELICA.
Ho 17 anni,sono andata alla mostra suddetta.
La signora Pivi,colei che si definisce"artista"(con un pelo che pelo non è..è un baobab)ha deciso di far stare in posa quelle povere creature in uno spazio lurido di una vecchia fabbrica.
Un cavallo VIVO impennato con le zampe davanti alzate.
IMMOBILE E VIVO.Dei pesci enormi dentro acquari piccoli.Un barbagianni che dovrebbe avere IL DIRITTO di volare libero, COSTRETTO dentro una gabbia.Caprette depresse legate al muro.
MA IL RISPETTO DOVE CAZZO è ANDATO A FINIRE??IO SE sta qua la vedo le spacco la testa contro un muro.Vorrei vedere lei,se si trovasse esposta in una gabbia o obblgata a stare in posa solo PER INSCENARE ARTE.Perchè io ci scommetto l'osso del collo che quelle povere creature vengono addestrate con le botte.
Sul depliant ci sono foto inerenti alla seconda parte della mostra,quella dedicata al consumismo......una merda unica,sembra la fiera di Senigallia...ed è arte???è arte??Sta qui è pure ipocrita,sul depliant però nn mette mica le foto d tutti quegli animali in gabbia ,vero??cos'è,la signorina ha la coda di paglia??evidentemente si.
E gli animali non si difendono,non sono in grado di difendersi dall'ingoranza umana.
Intanto vedo di chiamare la protezione animali e DI FARLO SAPERE AL COMUNE DI MILANO.
Questa non è fare arte,questa è AGGIRARE L'ARTE.
Con una buona dose di crudeltà.
Se la Pivi è un'artista io sono Bin Laden.
Brutta stronza.
Silvia..sposiamoci!!
hehe..
ho detto le tue stesse cose e qualche imbecille ha pensato bene di insultare..
mi piace leggere tanta rabbia nelle tue parole..
todo el mio rispetto.
Gilda
bella mostra, complimenti all'artista e a tutto lo staff
andrea, dimmi che copertoni ti sei fumato, cosí li provo anche io
penosa accozzaglia di oggetti spacciati per ARTE
unici eroi: gli animali a cui va tutto il mio incondizionato rispetto ed ammirazione per la sopportazione al genere umano (vorrei poi sapere che come stanno i cavalli, il piccolo cane e le papere... finite nel forno con le patatine?).
la signora paola pivi non ha la mia ammirazione!...patetico il commentino: la gentilezza d'animo non è qui
Non sopporto chi, invece di fare delle critiche costruttive, riesce solamente a riempire i messaggi con cattive parole e frasi di cattiveria gratuita. Spero che chi abbia scritto i commenti precedenti al mio, sia in grado di accogliere questa disapprovazione e di rispettare chi ama l’arte ideata da Paola Pivi. La considero una grande artista: sensibile, energica, intelligente, scrupolosa e con una potenza creativa notevole. Ho avuto modo di conoscere in quale contesto è vissuta e che vita ha trascorso: trovo tutto così straordinario e singolare!Ho avuto anche l’occasione di conoscerla personalmente e ne sono rimasta estremamente colpita, la sua determinazione non ha confini. E’ una persona veramente unica! Si è creata da sola (non è di certo una figlia di papà....informatevi!), lottando e sorprendendo sempre più. Questo è il mio parere. Avrei potuto accettare delle opinioni diverse dalle mie, anche delle critiche negative, ma non fondate sulla non conoscenza,sulla malignità e sul cattivo linguaggio. PS: ogni qual volta che Paola P. ha voluto la presenza di animali nelle suo opere, questi ultimi (e posso testimoniare) hanno avuto le dovute cure e del personale addetto per intervenire alle loro esigenze e non li ho mai trovati tramortiti o affaticati, ma assolutamente in buono stato. Ed infine un consiglio: ricordatevi di essere animalisti anche quando comperate una giacca in pelle e il portafoglio in cuoio!!!!!!!!!!!!!!
il mondo è bello perchè pieno di creature innocenti...prova un po' a chiedere che fine ha fatto il povero asino fotografato sulla barca...pensa che l'intera Alicudi si è solidarizzata per CACCIARE questa pallida imitazione d'artista dal proprio territorio.