E’ un’esposizione bi-tematica quella che ci propone la neonata associazione culturale PalomArte, operante da tre mesi in provincia di Alessandria organizzando mostre e rassegne cinematografiche, all’interno di uno spazio informale come può esserlo quello di una radio. Radio Gold ha deciso di accogliere nei propri spazi un gruppo di giovani (max. 25enni), i quali hanno il merito di proporre iniziative culturali al fine d’intaccare la pigrizia intellettuale che avvolge la provincia, divenendo anche la prima galleria d’arte virtuale su internet della zona (http://site.voila.fr/artexposition). Ninni Verga ha voluto in questa sua ultima personale, curata da Antonio De Luca, presentare le linee artistiche che hanno contrassegnato la sua produzione: il figurativo e l’informale. Troviamo quindi nell’esposizione le ballerine richiamanti alla mente le “frequentatrici” dei locali e dei dipinti di molti pittori impressionisti o le sculture elaborate con materiale “povero” come il ferro, attraverso l’utilizzazione di oggetti quali la lama di una sega elettrica. Le sue lamiere hanno il pregio di distendersi o ridursi nello spazio secondo i colori che lei le dona, mentre la luce tende a concentrarsi in un punto preciso, dando la possibilità allo sguardo del visitatore di trovarvi un appiglio da cui cominciare ad esplorare l’intera opera. In questi suoi lavori non è difficile cogliere il percorso già segnato da grandi artisti italiani come Fontana e Burri, con i quali ha avuto modo di collaborare. Ninni Verga è nata a Roma, dove ha per lungo tempo vissuto e diretto uno studio d’arte a Piazza Navona. Attualmente vive a Valenza. Dopo aver frequentato la scuola di Toti Scialoja, si è dedicata per molto tempo alla ceramica monotipica facendo interessanti esperienze di scultura. Dal 1969 ha partecipato alle prime esposizioni pubbliche ed è presente in numerose collettive ed alla VII quadriennale di Roma. Negli anni ’70 arricchisce la sua esperienza pittorica con viaggi in Europa e negli Stati Uniti, arrivando ad esporre nel 1976 alla galleria “The Horizon” di Houston. Di lei parlano in quegli anni tutti i mezzi d’informazione e numerose sono state negli anni ’80 le sue mostre a Roma e in sedi europee prestigiose, come l’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma. Senza dimenticare le esposizioni al Festival dei Due mondi di Spoleto o al Castello Sforzesco di Milano. Tra i suoi estimatori vi era anche Giovanni Spadolini, che ha scritto di lei nel 1987 in occasione di una personale a Castel Sant’Angelo a Roma.
Roberto Tassinario
Mostra visitata il 16.XII.2001
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