30 giugno 2004

fino al 12.VI.2005 Dagli Sforza al Design. Sei secoli di storia del mobile Milano, Castello Sforzesco

 
Un museo per le Arti Decorative, a Milano. Dai cassoni dipinti, ai mobili intagliati, alla sedia superleggera disegnata da Gio Ponti per Cassina. Nuovo allestimento –lo firmano Perry King e Santiago Miranda- per il Castello Sforzesco. Un viaggio nel tempo, per scoprire dove nasce il design…

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Arrivati in cima alla seconda rampa di scale che dal Cortile Ducale conduce al piano nobile -dove erano situati gli appartamenti del duca e della duchessa- il panorama che si offre dal piccolo ballatoio è davvero suggestivo. Un angolo di cielo ritagliato tra due torri, quella del Filarete e quella di Bona di Savoia, massiccia e quadrata.
Da qui si accede agli appartamenti che ospitano il museo delle Arti Decorative, riaperto al pubblico dopo due anni, con una mostra che intende raccontare la storia del mobile dal 1400 al XX secolo con uno sguardo particolare alle vicende lombarde.
La riapertura del museo è stata l’occasione per ripensarne l’allestimento, affidato ai designer Perry King e Santiago Miranda. La nuova sistemazione, decisamente innovativa, punta sulla valorizzazione dei pezzi più importanti della collezione, non più esposti, come in passato, isolati su apposite pedane, ma circondati da oggetti coevi, provenienti dallo stesso ambiente o collegati per stile, così da “far rivivere l’idea di un luogo o la suggestione di un’epoca” (Salsi).
Operazione indubbiamente riuscita: l’esposizione risulta coinvolgente e molto godibile.
L’itinerario proposto è circolare e può essere percorso in senso cronologico, dagli arredi della corte sforzesca al design di Sottsass, oppure in senso inverso a ritroso nel tempo, accompagnati da un esauriente apparato didascalico.
Straordinario intermezzo lungo il percorso la ricostruzione della Camera di Griselda, un piccolo ambiente con pareti ricoperte di affreschi quattrocenteschi provenienti dal castello di Roccabianca. Il nuovo allestimento, infatti, ha mantenuto le scelte fatte negli anni ’50 dallo studio BBPR, che aveva raccolto nel Castello soffitti lignei e affreschi provenienti da chiese e residenze nobiliari. King e Miranda li hanno salvaguardati “come preesistenze museali autonome, che non interagiscono con il nuovo allestimento” (Salsi).
Stipo,1579-1629,legno intagliato,ebano,metallo cesellato,bottega genovese,Civiche Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco-Milano
Si inizia dal Coretto di Torrechiara, un oggetto insolito, una sorta di piccola cappella in legno intarsiato e dipinto all’interno della quale i duchi partecipavano, non visti, alle funzioni religiose.
Alla sinistra del Coretto si procede in ordine cronologico (scelga la destra, chi preferisce il percorso inverso).
Gli arredi delle dimore quattrocentesche erano essenziali; il mobile più caratteristico era il cassone impreziosito da pitture (si segnala il Cassone dei tre duchi) o da incisioni pirografate. Le chiese erano ornate di sculture di legno dipinto; tra quelle esposte di grande interesse le opere del Maestro di Trognano e una piccola annunciazione di bottega lombarda, che evidenzia il gusto per il particolare e il quotidiano, tipico dell’arte lombarda. L’itinerario propone la ricostruzione di una “camera delle meraviglie” del ‘600 in cui ai grandi stipi dei collezionisti si alternano oggetti piccoli e preziosi. Lo Stipo Passalacqua ha i cassettini ornati da pitture su rame del Morazzone.Libreria Casablanca,1981,laminato plastico,Ettore Sottsass per Menphis,Civiche Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco-Milano
Dalla semplicità degli arredi quattrocenteschi agli intagli barocchi, esposti insieme ad una raccolta di coevi paesaggi fiamminghi. L’esposizione mette a confronto l’opulenza degli oggetti provenienti da Roma, tutti oro e volute capricciose, con il più semplice stile lombardo. Nell’800 le linee dei mobili ritornano semplici e pulite, ispirate ai principi di una ritrovata classicità. Oggetti preziosi, arricchiti da intarsi di legni pregiati che compongono disegni raffinati. Imperdibili le opere di Maggiolini che utilizzava anche disegni di Appiani.
Il passaggio……dalla decorazione di fine ottocento al moderno design del novecento” è segnato da una figura cardine, Carlo Bugatti e successivamente Eugenio e Mario Quarti. Artisti-artigiani che cominciano ad interessarsi anche alla fase progettuale. Fino ad arrivare alle personalità più incisive della storia del design. Gli ormai “classici”, Carlo Mollino e soprattutto Gio Ponti, la cui lunga attività è rappresentata da testimonianze diverse, dal raffinato gusto deco (molto bello il Busto di giovane donna realizzato in terraglia per Ginori) alla essenziale Superleggera, la celeberrima sedia creata per Cassina. Chiude l’esposizione una breve incursione nel design dell’ultima parte del secolo con le soluzioni sperimentali di Ettore Sottsass.
Un itinerario ricco di suggestioni, l’evoluzione del mobile da prodotto di abilissimi artigiani a risultato di un’idea, di un progetto, che coniuga funzionalità e amore per il bello. Dalla preziosità dei materiali a quella più impalpabile e tutta italiana della creatività di artisti come Ponti e Sottsass.

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antonella bicci
visitata il 10 giugno 2004


Dagli Sforza al Design. Sei secoli di storia del mobile
Dal 11/06/2004 al 12/06/2005
Castello Sforzesco Museo delle Arti Decorative. Sale Ducali – Piazza Castello, Milano –
Informazioni: 02.88463654; craai.mostre@comune.milano.it
www.milanocastello.it
Ufficio stampa CLP Relazioni Pubbliche tel. 02.433403; ufficiostampa@clponline.it
Ingresso libero
Orari: da martedì a domenica 9.00/17.30 (ultimo ingresso ore 17.00); chiuso il lunedì;
Catalogo- guida: Silvana Editoriale in vendita al bookshop del castello


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