Categorie: milano

fino al 12.X.2008 | Weegee | Milano, Palazzo della Ragione

di - 1 Settembre 2008
Il paparazzo oggi sa di sporco. Spesso suscita antipatia, sempre scalpore. O almeno dovrebbe, se sa fare il suo mestiere. È il grado zero della fotografia. Talvolta neppure fotografa: va a caccia di scandali e manda altri a fare il suo “nobile” lavoro. Del resto, fin dalle origini la fotografia ha avuto una natura un po’ ambigua. In bilico fra arte e tecnica, oggettività e soggettività. E il paparazzo oggi è la declinazione peggiore cui ha portato questa dicotomia.
Ma come per tutte le cose, anche per questo settore un tempo è esistita un’età dell’oro, che ha visto in Arthur Felling, in arte Weegee (Lemberg, 1899 – New York, 1968) il suo simbolo e uno dei suoi padri fondatori. L’importanza di questa figura è data non solo dal seguito che ha avuto sui tanti fotogiornalisti degli anni ‘50 e ‘60 che hanno ereditato una simile audacia e sfrontatezza, ma soprattutto per il modo di vedere allo stesso tempo sfacciato e indifferente che ha connotato la più importante fotografia americana dei decenni seguenti, quella di Robert Frank e, in particolar modo, di Diane Arbus.
Purtroppo, a distanza di settant’anni la brutalità e allo stesso tempo la novità di questi scatti fa fatica a farsi sentire. Eppure è un problema del nostro tempo, non certo delle immagini di Weegee. Del fatto, ormai scontato, che tutto è più veloce e, quindi, invecchia prima. Se oggi “eclatante” è altro, rimane comunque il fatto che Weegee non solo è stato uno dei primi, ma è stato qualcuno che ha contribuito a deviare, almeno parzialmente, la direzione dello sguardo rispetto ai canoni prestabiliti.
Le sue fotografie oggi sono “brutte”. E lo erano anche all’epoca. Non è un caso che uno dei fotografi più conosciuti di New York fosse stato escluso dalla mostra fotografica più importante della città, The Family of Man, curata da Steichen al MoMA. Eppure in quella mostra c’erano proprio tutti i fotografi, o quasi, anche molti che oggi sono entrati nell’oblio. Anche Robert Frank, con una sola immagine però, ché il suo lavoro in fondo era un po’ troppo grigio e forse anche un po’ troppo triste.
Con quell’ottica mondiale e populista, effettivamente, l’opera di Weegee aveva poco a che fare. Fotografie crude, talvolta spietate, talvolta semplicemente irriverenti. Per non parlare di quel flash orribile, messo a punto da pochi anni, che ha portato alla luce con indecenza qualsiasi cosa. Tutto ciò che accadeva a New York negli anni ‘30 e ‘40. Il più delle volte di notte, quando tutti dormono e accadono le cose peggiori. Ma tanto, oggi, un morto ammazzato senza sudario non sconvolge più. E Weegee nemmeno.

La mostra descrive con precisione lo “stile” del fotografo -anche se mancano alcune delle sue immagini più celebri- e racconta una città che è andata costituendosi sempre più come icona e stereotipo nell’inconscio collettivo. L’importante è sapere che Weegee ha contribuito, anche se in piccola parte, a mostrarci quella New York senza mezzi termini e senza compromessi che oggi chiunque è in grado di raccontarci.

articoli correlati
Weegee da Photology nel 2001

francesca mila nemni
mostra visitata il 21 giugno 2008


dal 20 giugno al 12 ottobre 2008
Unknown Weegee. Cronache americane
a cura di Cynthia Young
Palazzo della Ragione
Piazza dei Mercanti (zona Duomo) – 20123 Milano
Orario: lunedì ore 14.30–19.30; da martedì a domenica ore 9.30–19.30; giovedì ore 9.30–22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Ingresso: intero € 7; ridotto € 5/4
Catalogo ICP/Steidl
Info: tel. +39 0254917; mostre@mottaeditore.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

A Reggio Emilia il flusso continuo di parole su schermo: è il nuovo progetto di Francesco Jodice

Mi hanno rubato l'automobile, modestamente è il nuovo progetto dell’artista napoletano visibile sulle vetrine di Neutro che mette insieme un…

28 Luglio 2024 15:00
  • Mercato

Maradona: all’asta la maglia della semifinale dei mondiali 1986

Prosegue la corsa dei cimeli sportivi all’incanto. Da Sotheby’s, la maglia indossata a Città del Messico da Diego Armando Maradona…

28 Luglio 2024 10:57
  • Beni culturali

La Via Appia diventa Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: è il 60mo sito in Italia

La Via Appia, regina Viarum, uno dei monumenti più durevoli della civiltà romana, è stata inscritta nella Lista del Patrimonio…

28 Luglio 2024 10:30
  • Arte contemporanea

Roma attraverso Expodemic Festival: tra Villa Borghese e via del Corso

In occasione della seconda edizione di Expodemic, il Festival diffuso delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri a Roma,…

28 Luglio 2024 10:15
  • Opening

herman de vries: è suo il secondo appuntamento di Dep Art Out a Ceglie Messapica

Appuntamento questa sera, 28 luglio, con “be here now”, l’esposizione dei tre lavori inediti che l’artista olandese herman de vries…

28 Luglio 2024 0:02
  • Mostre

The Morbid Palace: una collettiva riporta in vita una ex chiesa abbandonata nel cuore di Genova

La galleria Pinksummer porta l’arte fuori dalle sue mura espositive per fondersi con la città presentando una collettiva estiva dal…

27 Luglio 2024 17:01