Sono le opere di Maurizio Anzeri a catturare, sin dall’inizio, il
visitatore di Faces. L’artista ligure predilige il ricamo su antichi ritratti fotografici
e ne arricchisce l’espressività con singolarissime scelte cromatiche e formali.
Simili a ragnatele, i suoi fili intrecciati intervengono sui tratti del viso,
evidenziando curiosi dettagli e celandone altri, dando così vita a maschere di
tessuto tanto intriganti quanto impalpabili.
Tuttavia non siamo di fronte a una banale trasfigurazione
del volto;
nell’astrazione, rimane comunque fedele alle peculiarità dell’originale,
suggerendo un incontro autentico tra passato e presente.
Altri lavori degni di nota sono quelli di Hannah
van Barth, artista di rilievo rappresentata da Marianne Boesky di New York.
La pittrice dipinge i ritratti enfatizzando con dettagli geometrici le
irregolarità del volto, specchio di un animo controverso dall’evanescenza
immaginaria. Dust and Air è con ogni probabilità l’opera che suscita la
maggior attrattiva: qui la figura del ragazzo, architettonicamente punteggiato
in viso, è resa con colori cupi e anticati grazie a una sapiente giustapposizione
di nero, marrone e verde scuro.
È nell’oniricità di questa dimensione che si
estrinseca l’ermeneutica di van Barth: il volto si scopre autonomo protagonista
di se stesso, e all’osservatore non resta che prenderne coscienza.
Molto interessante, nel campo della sperimentazione
fotografica, la serie Marriage di John Stezaker. L’artista gioca ironicamente con i ritratti di
celebri star del cinema, tagliando e ricomponendo immagini di donne e uomini in
un connubio del tutto coerente nel suo insieme.
dell’icona, Stezaker suscita inevitabilmente la riflessione dell’osservatore ed
esprime un chiaro invito a interrogarsi sulla funzione storico-sociale
dell’immagine fotografica.
Il percorso di Faces continua con l’opera surreale di Valerio
Carrubba, con il raffinato Juul Kraijer e con Wangechi Mutu,
artista estremamente complessa ed enigmatica. Di quest’ultima sono esposte due
carte, entrambe arricchite da un collage a tratti tenue e psichedelico. Una
partecipazione stimolante, dunque, anche se il lavoro di Mutu può apparire poco
pertinente rispetto a un concept esplicitamente pensato per le possibilità estetiche
del volto.
Nel complesso, Faces si rivela una mostra
cosmopolita, eclettica, tradizionale nel contenuto e contemporanea nella forma.
Un esperimento ambizioso, portato a termine con logica e buon gusto, che
insegna a riscoprire nel canone del ritratto un’originalità senza scadenza.
Maurizio
Anzeri per Alta Roma Alta Moda
margherita artoni
mostra visitata il 17 settembre 2010
dal 17 settembre al 13 novembre 2010
Faces
Galleria Monica De Cardenas
Via Viganò, 4
(zona Stazione Garibaldi) – 20134 Milano
Orario: da
martedì a sabato ore 15-19
Ingresso
libero
Info: tel. +39
0229010068; fax +39 0229005784; monica@decardenas.com; www.artnet.com/decardenas
[exibart]
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