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fino al 13.XI.2010 Jani Ruscica Milano, Otto Zoo
milano
In principio era il Caos, poi venne il racconto del Caos. Passato e presente dell’universo in una confessione collettiva. Perché se tutto il mondo è paese, il paese in questione è Dogville...
Facce da prima del New Deal. Ma anche facce da crisi petrolifera. Facce dietro
le minestre dell’Esercito della Salvezza. Nel 2003, quando a Cannes è calato il
sipario su Dogville e i titoli di coda hanno preso a scorrere su
immagini di fallimento a stelle e strisce, incorniciate da Young Americans di
David Bowie, già si capiva che il film di Lars von Trier avrebbe fatto
scuola. Perché se è vero che la frattura della quarta parete già da tempo
rimbalza sulle scene tra Brecht e – perché no? – Pirandello, è altrettanto vero
che al cinema è piuttosto raro vedere una scelta del genere, soprattutto se
così esplicitamente e radicalmente teatrale.
Jani Ruscica (Savonlinna,
1978; vive a Helsinki) ha imparato la lezione. E sulle macerie calde della Dogville
data alle fiamme da Nicole Kidman ha idealmente costruito il cortile di una
scuola; sostituendo ai loser proletari del film i volti freschi di
ragazzini del Nord più estremo. Facce da scuola elementare. Facce da pattinate
sul ghiaccio. Facce da cartone del latte. Facce da brufoli e facce da schiaffi.
Senza colonna sonora, però: non essendo disponibile una Young Finns.
Nasce così Evolutions,
il primo lavoro importante di Ruscica, datato 2008 e premiato all’ultima Biennale
dei film d’artista di Colonia. Un’esperienza corale, veramente cinematografica e
lontana anni luce dalla videoarte; i sette giovanissimi attori (tutti teenager)
sono anche co-autori di un plot che li vede interrogarsi sulle origini
dell’universo e sul suo futuro, con una linea del tempo che scorre, seguendo il
cammino di un gessetto bianco, lungo un pavimento nero pece. Piccole e geniali
ingenuità, complesse semplicità: la visione del tutto viene ricondotta a
un’essenza di ordine quasi ancestrale, primordiale, ma assolutamente non
banale. Una cosmogonia contemporanea, dal fascino mitologico ma dalla assoluta
freschezza narrativa: più o meno l’effetto di un Esiodo che, oggi, editasse su
Twitter.
A comporre un chiasmo visuale,
Ruscica propone anche Beginning an Ending (2009): se il passato più
remoto è raccontato da giovanissimi, sono sette adulti a interpretare visioni
di un futuro più o meno prossimo. Medesima costruzione di Evolutions:
attori rigorosamente non professionisti, indirizzati e suggestionati a dovere,
liberano un’idea di futuro in questo caso rabbiosamente ancorata al presente;
se vogliamo ingenuamente post-apocalittica, ma anche qui spudoratamente e
semplicemente affascinante.
Un vero e proprio dittico, se
vogliamo tornare a un linguaggio più “artistico”; due episodi della stessa
saga, se invece preferiamo il clima cinematografico. E se dal cinema alla
televisione il passo è breve, sfruttiamo allora una metafora da piccolo
schermo: in mostra a Milano anche lo spin-off nato dalle sessioni di
ripresa, una galleria fotografica che raccoglie i protagonisti dei video
sorpresi – in pose imbarazzate – nel proprio habitat domestico.
Italia-Finlandia,
“una faccia una razza”?
La
videoarte che viene dal freddo
francesco sala
mostra visitata il 20
settembre 2010
dal 16 settembre al 13
novembre 2010
Jani Ruscica – Parallel Acts
Otto Zoo
Via Vigevano 8, (zona Porta
Genova) – 20144 Milano
Orario: da martedì a sabato ore
14-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0236535196; fax
+39 0236535479; info@ottozoo.com; www.ottozoom.com
[exibart]