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Percezioni biologicamente modificate dell’immagine? Ci ha pensato Pamela Rosenkranz (Svizzera, 1979) con “Slight Agitation 2/4: Pamela Rosenkranz”, capitolo secondo del progetto espositivo composto da quattro commissioni site-specific e pensato appositamente per gli spazi della Cisterna della Fondazione Prada. Obiettivo del Thought Council per la sede milanese, ovvero Shumon Basar, Cédric Libert, Elvira Dyangani Ose e Dieter Roelstraete, “Slight Agitation” è il coinvolgimento fisico-corporeo dello spettatore modificandone in modo lieve, ma sistemico la percezione sensoriale dell’opera d’arte. Dopo l’intervento di Tobias Putrih (Slovenia, 1972), con Infection l’artista svizzera spinge oltre il concetto di manipolazione percettiva biologicamente indotta, trasformando i fruitori in cavie inconsapevoli di esperienze sensoriali inedite alle prese con una massa di sabbia verde. L’istallazione infatti si presenta come una montagna di sabbia illuminata dall’alto da una luce verde RGB e alterata chimicamente da una particolare fragranza di feromoni di gatto ricreati in laboratorio, capaci di attivare specifiche reazioni di attrazione e repulsione a livello biologico e di influenzare in maniera subconscia le nostre reazioni.
Una scossa, slight – lieve, alle nostre certezze percettive in grado di sollevare quesiti in cui la teoria estetica dell’immagine si intreccia con la neuroscienza e la Cisterna si trasforma in un laboratorio di esperimenti sensoriali, dove la nostra modalità di fruire l’opera è l’oggetto e noi siamo le cavie. Cosa determina il nostro modo di percepire un’immagine? cosa lo condiziona, ma soprattutto siamo sicuri che siano solo le nostre conoscenze, quindi elementi di carattere culturale a definirlo? e se anche qualcos’altro, magari di carattere chimico, biologico, orienta la percezione e inconsapevolmente manipola il nostro modo di vedere, la nostra propensione o meno verso un’immagine? Come per esempio dei ferormoni di gatto ricreati artificialmente? Interrogativi interessanti che fanno dell’arte un valido strumento di analisi scientifica. Ma c’è dell’altro. La montagna di sabbia, oltre a indurre alterazioni percettive, è sottoposta essa stessa a mutazioni organiche nel tempo, rendendo visibile quel versante materico dell’immagine che spesso ci dimentichiamo. E il macroscopico close-up della trama organica dell’opera d’arte fa vacillare la rassicurante convinzione che l’immagine sia sottratta da forme di deterioramento, e l’arte sotto forma di una montagna di terra verde deperibile ci ricorda ancora una volta il nostro comune destino, che nemmeno una virtualizzazione virale riuscirà a scongiurare
Martina Piumatti
mostra visitata il 15 aprile
Dal 9 aprile al 14 maggio 2017
Slight Agitation 2/4: Pamela Rosenkranz
Largo Isarco 2 – 20139 Milano
Fondazione Prada
Orari: lunedì – giovedì: 10:00-20:00, venerdì-domenica: 10:00-21:00
Info: www.fondazioneprada.org; info@fondazioneprada.org;