26 giugno 2007

fino al 14.VII.2007 Francesco Carrozzini Milano, Galleria Cardi

 
La fotografia torna in bianco e nero, in tiratura unica e su più piani sovrapposti. Senza una storia, con linguaggi in parallelo. Un’esposizione di sole nove lavori che si moltiplicano e si aprono a chi guarda…

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La galleria, vista da fuori, dalle vetrate, è immensa. Si entra dall’alto, dal piano strada, ad altezza marciapiede, si scende una breve scala e infine si accede al seminterrato. Il parquet di legno chiaro illumina il percorso. I muri sono leggermente ombreggiati. Alle pareti, le fotografie, poche, risaltano sobrie. Rigate dalla luce verticale dei faretti. Il silenzio è sciolto, uniforme. Il contrasto tra il bianco e nero dei lavori e il chiaro/scuro degli ambienti è già un segnale. Un anticipo impercettibile che introduce al tema della mostra. Alla disposizione dell’avvenire. Sull’intonaco della prima parete, come una guida, viene raccontata una storia. La parola che colpisce è alternanza. Proprio quel piano ideale dove gioca l’intera serie di fotografie, il piano parallelo delle differenze. Dei veli di senso.
L’autore di Unique exposure, Francesco Carrozzini (Milano, 1982), è giovanissimo, si sta ancora formando, ma è ufficialmente fotografo, a tempo pieno. Lavora e dialoga con facilità nel mondo della moda, realizzando anche progetti video, documentari, commercial e filmati. Queste credenziali comunque servono a poco, bastano giusto a dare una sottile infarinatura esegetica alle lastre esposte in galleria. I lavori sono scatti che non fanno di sperimentazioni visive e invenzioni ottiche la loro bandiera portante. Ma la grazia e la compostezza degli scatti rimane morbida e ben distribuita, anche dopo che l’occhio ha cristallizzato e distinto i diversi piani diegetici. Ognuna delle nove u.e. è una stratificazione di due, o più, differenti scatti. Forse per questo Carrozzini cerca l’ombra azzurra della sottigliezza, senza dare una direzione solida, un taglio diretto, all’incrocio dei piani, delle ombre e delle azioni impressionate. Entrando nello specifico della composizione, i soggetti corrono da una fotografia all’altra impersonando sempre gli stessi attori. Una coppia che si muove e cammina rapida in città, a New York, apparentemente braccata da un nemico invisibile.
Francesco Carrozzini, u.e.9, Gelatin silver print, 132.00 x 87.30 cm, 2007
Cinque fotografie, rispetto alle nove esposte, formano una mini serie che riprende le giornate di un uomo e una donna, glassate, attraversate da paesaggi incontaminati. Può succedere che un normale primo piano cittadino dei due modelli, sia attraversato in trasparenza da nuvole al tramonto. O ancora, leggermente più suggestivo, che un volto misterioso di donna appaia come uno spettro, una minaccia sulla leggera corsa della coppia, mano nella mano. I restanti quattro scatti sono, invece, una trattazione ritrattista, in continua dissolvenza. Una giovane ragazza, a volte ostinatamente in posa, viene sovrapposta, impressa sopra riprese cittadine e primi piani d’oggetti d’interni. Una prima personale sottile e bilanciata. Un esploit fotografico ricco di suggestioni, ma mozzo, interrotto rispetto ad un vero e proprio punctum narrativo.

ginevra bria
mostra visitata il 12 giugno 2007


dal 29 maggio al 14 luglio 2007 – Francesco Carrozzini – Unique Exposure
Galleria Cardi, Piazza Sant’Erasmo 3 – 20121 Milano – Zona via Manzoni
Orari d’apertura: martedì- sabato: 9.30-12.30 / 15.30-19.30, chiuso lunedì mattina e festivi – ingresso libero – Per info: tel. 02.29003235, fax 02.29003382 web info@galleriacardi.comwww.galleriacardi.com


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