Poiché la musica oltre ad essere suono è immagine e apparenza è creazione e rappresentazione di un immaginario, Symphonia Arte Contemporanea propone la mostra di Anton Corbijn (Strijen, 1955), celebre come fotografo delle rock star.
Lo spazio -una vetrina affacciata su Corso Matteotti- in quest’occasione diventa la sede per una piccola serie di stampe fotografiche in bianco e nero, firmate e numerate dal grande artista e fotografo olandese. Le immagini contraddistinte dalla tipica resa sgranata appartengono a periodi diversi, da uno scatto raffigurante i Joy Division nel 1979 a un’istantanea di Michael Stipe del 1991.
Corbijn inizia la sua carriera alla fine degli anni ’70 ritraendo le figure della new-wave e del rock di quel periodo, da lì in poi non ha mai perso un colpo, anzi uno scatto: negli ultimi venti anni ha curato l’immagine delle copertine di album cult da Frank Zappa ai Nirvana, da David Bowie a Madness, Morrissey, Nick Cave, Rem, Bjork, a lungo ha collaborato con U2 e Depeche Mode e si è inoltre dedicato alla regia curando indimenticabili videoclip musicali.
Non gli è sfuggito nessuno, ha ritratto i volti più noti della moda, del cinema, scrittori, registi e persino sportivi: tutti protagonisti di numerosi servizi fotografici realizzati per riviste come Vogue, Rolling Stone, Max, Glamour, Elle.
Davanti al suo obbiettivo i personaggi si svelano e allo stesso tempo si lasciano rappresentare come icone contemporanee, giocando tra eccessi e glamour. Recentemente in Italia si sono tenute ricche retrospettive che hanno fatto onore al lavoro del fotografo olandese, l’ultima in ordine di tempo ad aprile nel veneziano a Palazzo Fortuny, ma in precedenza anche la GAM, di Bologna gli aveva dedicato una bella personale. Ed è in queste occasioni che è possibile conoscere il lavoro di Corbijn a tutto tondo, dalle immagini in bianco e nero agli scatti a colori fino ai lavori più recenti.
Così la mostra allo spazio Symphonia è un piccolo –ma assai gustoso- assaggio della sua attività di fotografo delle star: un lavoro che in fondo è preferibile apprezzare nella sua “dimensione reale”. Che poi non è altro che quella polverosa delle cover dei cd, dei videoclip mandati a rotazione e delle pagine patinate delle riviste.
articoli correlati
Anton Corbjin in mostra a Venezia
link correlati
Anton Corbijn, il sito
francesca tollardo
mostra visitata il 30 settembre 2004
Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…
Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…
Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…
Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…