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preziosità di affreschi e soffitti lignei, percorsi labirintici di sale spoglie
accolgono nella loro antica coerenza costruttiva, con un esito di speciale
allegria di scoperta, le più varie esperienze della contemporaneità che, come
spesso accade, rimettono in gioco anche modelli del passato, dialoghi di
rispetto e provocazione insieme. E questo è come esplicitato nei ritmi di linee
e figure nelle opere esposte della cinese Zhang Hongmei, Memorie: molti gli elementi della
tradizione di volti, pettinature, costumi, ma poi come cancellati in parte da
ritmi di colore astratti, cerchi, quadrati, lunghe strisce di diverse tinte
compatte.
I Paralleli a cui è intitolata la 2. Biennale
di Sabbioneta prosegue con un’ampia gabbia d’ampolle sospese, La città e i
profumi dell’egiziano
Medhat Shafik,
trasparenze e riflessi di liquidi colorati intorno a cui girare, cristalli
salini nel cerchio di base. Cancelli di confine, chiavi, serrature di ferro,
dolore di prigionia, confine alla libertà per il video di Felice Cappa; un nero bidone arricciato
diviene nel titolo Borsa da viaggio, opera/scultura di Ferruccio D’Angelo; e il mondo per Dario Ghibaudo è composto di molteplici corpi
accatastati, luminescenti, cartine in rilievo con macchie rosse,
particolarmente dense sul continente africano.
L’aspetto ilare, giocoso di
disegni e colori, il piacere moltiplicato della citazione colta e rivisitata a
più gradi (come per Xu De Qi e i suoi China flower, o le New Experience in sei pezzi della tedesca Sarit
Lichtenstein),
così come la pura attrazione delle forme a tinte accese di Simmetrie
organiche di
Heidi Bedenknecht
o le scansioni coloristiche di Ruota e Isola di Rino Valido lasciano spazio anche alla denuncia, allo smarrimento,
alle paure di questi tempi incerti. Non solo con Felice Cappa e Dario Ghibaudo,
ma anche con Johann Louw, dal Sudafrica, con volti scuri, chiusi, silenziosi.
Patchwork e installazioni
interattive, tecniche miste in molte varianti: la contemporaneità moltiplica,
incerta, le proprie direzioni ovunque tra i meridiani e i paralleli del mondo.
Ma c’è poi la tenacia della coerenza artistica degli autori: a Sabbioneta
particolare spazio è dedicato a Novello Finotti, con diversi i bronzi in mostra,
di particolare fascino Cari avi in marmo nero; a Enrico Robusti, alle sue figure eccessive,
grottesche, deformi (La schiumata della carne, Spiaggia libera); ad Agostino Rocco, con le grandi fotografie di
ricercata teatralità; e a William Xerra, alle sue installazioni e video dove ritorna, tra
scansione visiva e autodenuncia, l’idea del mentire: in tutta l’arte contemporanea
perenne è la flessibilità, il movimento inquieto della linea di demarcazione,
affascinante campo di ricerca dai confini incerti, tra verità e finzione.
valeria ottolenghi
mostra visitata il 22 settembre
2010
dal 4 settembre al 14 novembre
2010
II Biennale Internazionale
d’Arte Contemporanea – Paralleli
a cura di Stefania Provinciali
Palazzo Ducale
Piazza Ducale, 2 – 46018 Sabbioneta
(MN)
Orario: da martedì a domenica
ore 9.30-12.30 e 15-18
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 037552599; a.ghizzardi@comune.sabbioneta.mn.it
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