Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
03
ottobre 2013
El Gato Chimney torna, fino al 14 novembre, alla Galleria Antonio Colombo di Milano con la compatta mostra Crossroads.
Marco Campori nasce nel 1981 a Milano. Autodidatta, ha un’iconografia molto riconoscibile, mutuata dalla street art e vicina alla sensibilità statunitense. Inizialmente ha lavorato per strada, con stickers, poster e graffiti e da sempre i suoi caratteri distintivi sono il colore e il suo tratto calligrafico.
I quadri – alcuni anche di grande formato – in mostra in via Solferino sono un chiaro omaggio alle suggestioni fiamminghe e ripropongono un’iconografia antica, da miniatura, calligrafica, che richiama le illustrazioni di guerra medioevali e le raffigurazioni dei grandi spostamenti di papi e imperatori da una parte all’altra del regno, seguiti da paggi e usberghi. L’impressione è resa attraverso figurette irreali, tra cui si distinguono uccelli con le braccia, passerotti con la maschera, mostriciattoli celati da cappe, maschere di ferro.
Il visitatore coglie le scene e non capisce se sta assistendo a una raffigurazione dell’irreale, di qualcosa di fantastico e del tutto inventato, o se nell’intento di El Gato Chimney si raffigurino personaggi travestiti, intenti a celebrare magici rituali. Nonostante i colori caldissimi, con l’indaco e il porpora dominante, pesa un senso di morte, di precarietà e di consunzione, come nei quadri di Hieronymus Bosch e dei fiamminghi in generale.
In questi crocicchi senza tempo, steppe desertiche, abissi sconfinati, fiumi in secca, con cieli plumbei, divisi praticamente sempre in due come si fosse tra una colonna e una volta, si affollano i simboli: civette, chiavi, ex voto, maschere, campanelli. Dettagli abbandonati in qualche angolo, su cui pesa una valenza magica. Il simbolismo è evidente, messo in mostra, ma non sempre comprensibile. Ci coglie l’enigma, ma non lo sappiamo risolvere.
L’esposizione alla galleria Antonio Colombo presenta un’istallazione site specific, con un volto/fiore su un muro, un’altra di legno e fili rossi, e alcune maschere (le stese dei personaggi uccello che si vedono nei quadri su tela e su carta) ed è da non perdere.
Silvia Tozzi
mostra visitata il 28 settembre 2013
dal 26 settembre al 14 novembre 2014
El Gato Chimney, Crossroads
Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano
via Solferino 44 – 20121 Milano
Orari: Martedì – Venerdì 10 – 13 et 15 – 19, Sabato dalle 15 alle 19
Info: 02/29060171 – www.colomboarte.com