Con gusto raffinato e amore per la ricerca, la Galleria Zonca & Zonca seleziona ventisei opere su carta – tra pastelli, acquerelli e gouache – di
Graham Sutherland (Londra 1903-1980). L’occasione serve anche per ricordare
Pier Paolo Ruggerini, che ha iniziato la sua carriera artistica proprio grazie all’inglese.
I lavori esposti sono in gran parte bozzetti preparatori per dipinti ma, pur nell’essenzialità e nella velocità dell’esecuzione, possono esser considerati opere a sé stanti, di vibrante efficacia e intima poesia. Si tratta di un aspetto ben preciso e delineato nella vasta produzione artistica di Sutherland, che fa della diversità di generi e temi una sua caratteristica fondamentale. Così, a quadri ad olio e acquerello si alternano incisioni, illustrazioni di libri e oggetti in vetro, prendendo ispirazione dall’ambiente naturale, dalla religione – il cattolicesimo a cui si converte nel 1926 – e dalle devastazioni della Seconda guerra mondiale.
Forme e colori costituiscono l’universo di Sutherland, diviso tra morbidi paesaggi che ricordano le colline delle campagne gallesi e inconfondibili rappresentazioni del mondo vegetale e dei suoi dettagli. È il caso delle serie dedicate ai
Thorn Trees e alle
Thorn Heads, in cui negli anni emerge sempre più chiaramente la corrispondenza biologica individuata tra il regno vegetale e quello umano.
Dal 1967 l’artista approda al tema delle radici, in cui le contorsioni vegetali diventano una nuova occasione di studio della forma in maniera espressionistica. Le cromie sono modificate da una pittura che snatura i colori dei paesaggi e dei particolari naturali, accentuandoli, rendendoli acidi e personalissimi.
Nella metà degli anni ’40, Sutherland conosce
Francis Bacon ed è fra i primi a interessarsi dei suoi lavori, comprendendone il valore e l’originalità. Per un certo periodo, i due artisti espongono insieme, con influenze reciproche, molto evidenti soprattutto in Sutherland. Quest’ultimo aveva d’altronde fin dall’inizio manifestato una componente visionaria, che nel 1936 l’aveva condotto a partecipare alla Mostra Internazionale Surrealista di Londra. Nel dibattito internazionale dell’arte, tuttavia, Sutherland si colloca in contrasto con le avanguardie, riscoprendo la figurazione, interpretata secondo la drammaticità e la tensione dell’epoca.
In passato la galleria milanese aveva esposto le opere dedicate alla guerra (
Wartime Drawings), che Sutherland aveva iniziato nel 1940 per conto della War Artists Committee. Lavori ora assenti, per non spezzare un ritmo che culmina nelle due gouache più grandi, di cui
Thorn Tree è fulcro e meta ideale.