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Quando i segni brulicanti e la pittura rigenerante dai colori ammiccanti di Fausta Squatriti, dipinti a ventitré anni, incontrano i versi surreali di Garcia Lorca del testo intitolato “El Paso De Buster Keaton”, pubblicato nel 1928, allora scatta l’attrazione fatale tra letteratura e pittura all’insegna di una imperitura giovinezza di sguardo. Sono dipinti in cui segni brulicanti fluttuano in una dimensione onirica e pittorica dalla spazialità vagamente tiepolesca, dove poesia e pittura amoreggiano, e il pubblico ringrazia. Nel 2018 Renata Biaconi, appassionata gallerista, incomincia a frequentare lo studio di Fausta Squatriti (1941), artista milanese attiva dagli anni’60 negli ambiti della pittura, scultura e narrativa, in cui anche i diversi componenti d’arredo, libri, cataloghi, dipinti e sculture sue e di altri maestri del Novecento sono accostati con cura maniacale, riscopre una serie di opere giovanili dell’autrice dimenticate e decide di esporle quest’anno, nella sua galleria a Milano, nel cuore di porta Venezia poco distante dalla Fondazione Marconi e Fondazione Mudima. La mostra inaugurata il 23 gennaio a cura di Martina Corgnati presenta opere inedite di una giovane e talentuosa Fausta Squatriti dipinte tra il 1964 e il ’66, dalle forme leggere e insieme consistenti nella maturità compositiva, capaci di svelare la natura poliedrica, indomita e sorprendente di un artista riconoscibile per la sua capacità di assemblare versi poetici alle arti visive, con profonda leggerezza e indiscutibile originalità esecutiva. Nel 1964, quando la Pop art colonizza l’Europa, la giovane, bella e promettente Squatriti alla ricerca di un proprio linguaggio è sostenuta dagli amici Enrico Baj, Arturo Schwarz, Sergio Dangelo, Cesare Peverilli, e altri intellettuali che incentiveranno la sua attività artistica. La promuovono nel mondo dell’arte Lucio Fontana, Gillo Dorfles, Man Ray, Giulio Carlo Argan e altri personaggi influenti nel jet set internazionale dell’epoca, tra questi nessuno gli garantirà visibilità e fama, ma tutti in lei coglieranno quell’originale esprit di assemblare passioni letterarie a diversi riferimenti artistici, vocazione decorativa all’indiscutibile capacità grafica e disegnativa.
Fausta Squatriti − La Passeggiata di Buster Keaton 1964-1966
Come dimostrano le sue soluzioni formali contrassegnate da segni e colori irregolari, asimmetrici ed eleganti, forse tracce di equilibri precari, spaesanti cortocircuiti pittorici ispirati a una solida cultura letteraria e poetica. Le sue impulsive e vibranti composizioni in bilico tra rigore e levità, ordine e magma caotico ancestrale, configurano accordi rococò tra forma e colore, con segni zizzaganti, fluidi, su sfondi monocromi sono all’insegna di una libertà espressiva anche nella scelta delle dimensioni di opere incastonate in cornici baroccheggianti, quasi kitsch, ma così perfette nell’allestimento di questa mostra che sarebbe piaciuta a Matisse. Non a caso “l’impaginazione” grafica della mostra nella galleria Bianconi è studiata nei minimi dettagli, in cui ogni opera assume un’autorialità teatrale, maschere incluse, che mettono in scena una Fausta Squatriti patafisica, surreale mai vista prima. Sorprendono gli sguardi dei giovani di ogni età le sue opere germinanti con linee, forme dal ritmo vibrante dispiegati nei colori trasparenti e luminosi che avrebbero affascinato Marx Ernst, Alfred Jarry e Borges. È Fausta Squatriti a raccontare come nasce questa surreale serie esposta per la prima volta quest’anno: “Era il 1964 quando ho dato alle tele che dipingevo uno strano titolo, “La Passeggiata di Buster Keaton”, iniziando così quei cicli narrativi di cui ancora mi servo. Da parte mia ho attribuito ai passi del malinconico, o forse disperato, Buster Keaton, quel perdersi in cieli, spazi alati e precipizi, dagli acidi colori ammiccanti”. Sono dipinti dai colori lievi, settecenteschi, dai tratti impalpabili fluttuanti dentro a campiture monocrome, rosa, lilla, arancione squillante, imbrigliati in composizioni segniche equilibrate, che tracciano forme sinuose in divenire. Questi e altri cosmi di microorganismi giocosi e brulicanti aleggiano e si rincorrono dentro a vortici azzurri, sfondi grigi trasparenti, rosa, mappe cromatiche di segni plurimi catturati in una pennellata leggera, sospesi nello spazio che sembrano scrivere un ideale spartito musicale composto da rondini in volo nel cielo trasparente e luminoso di un’eterna primavera.
Jacqueline Ceresoli
Mostra visitata il 23 gennaio
Dal 23 gennaio al 15 marzo 2019
Fausta Squatriti, La Passeggiata di Buster Keaton 1964-66
Galleria Renata Bianconi
via Lecco 20, Milano
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:30
Info: info@galleriabianconi.com, www.galleriabianconi.com