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fino al 15.IX.2012 | Silvia Idili | Milano, Studio d’Arte Cannaviello

di - 13 Giugno 2012
Varcata la soglia d’entrata, considerata la scuderia della pittura figurativa e del neoiconismo, il visitatore trova la personale di Silvia Idili (Cagliari, 1982), pittrice concettuale (di casa in questa sede) che per l’occasione si presenta con opere ad olio su tavola, simili a predelle del Quattrocento. Dotata di un talento matematico e di una solida tecnica pittorica,  la Idili, “architetto” della  visione,  si distingue per opere dall’astrazione geometrica, una composizione prospettica alla Paolo Uccello e per le atmosfere surreali, oniriche, sospese nel tempo (a mo’ di Pisanello).
Nella prima sala, a catalizzare lo sguardo, sono tre piccolissime tavole di Visionari dalla forza ipnotica, che rappresentano volti di uomini, forse di immigrati, su fondo nero, che lanciano dagli occhi geometrie solide, raggi impossibili, strali di attese o proiezioni di un futuro imprevedibile  che celano l’identità della figura. Un senso di vertigine, di rarefazione del tempo, è ciò che si avverte invece osservando la tavola Ricerca dell’equilibrio raffigurante un’amabile silhouette femminile, con un costume intero stile Anni Venti, a testa in giù: un corpo-albero di colore azzurrato da cui germogliano non rami, bensì forme geometriche, bandierine di chissà quale  non-stato dell’arte. Mentre altre figure femminili, ieratiche come totem iconici, sono presupposti  formali per sezionare lo spazio con rigore prospettico e per dipingere atmosfere irreali e metafisiche.

La pittura di Silvia Idili si configura in uno spazio mentale in cui la distanza tra passato e futuro non esiste; tutto accade in un eterno presente che si plasma  nell’immagine e si basa su pochi  elementi figurativi, rielaborazioni di sezioni auree, prospettive a fuoco centrale, simmetrie, linee orizzontali e verticali che tagliano in diverse  parti la superficie del quadro ed esprimono le sue emozioni concettuali.
Nella seconda sala, infine, sono esposte altre opere, di diverse dimensioni ma tutte dal titolo emblematico, come ad esempio Esistenza intermedia, In assoluta sintonia, Tempio e Il vuoto non può attendere il vuoto: enigmatiche, caratterizzate da fondi  verdi e  neri di  grande impatto grafico che tagliano in due parti nette il quadro,  studi di percezione, visioni di un immaginario che ripensa costantemente  se stesso. Questa pittura “silente” smaschera l’insolito e il fascino della geometria, è  paradossalmente antica e recente, dai valori plastici tradizionali che piacerebbero allo storico dell’arte  Roberto Longhi, divulgatore  di  Piero della Francesca.
jacqueline ceresoli
mostra visitata il 31 maggio 2012
dal 31 maggio al 15 settembre 2012
Silvia Idili – Altrove
Studio d’Arte Cannaviello
Via Antonio Stoppani 15 (20129) Milano
Orario: da martedì a sabato ore 10.30 – 19.30
Info: +39 022040428 – info@cannaviello.net – www.cannaviello.net

Jacqueline Ceresoli (1965) storica e critica dell’arte con specializzazione in Archeologia Industriale. Docente universitaria, curatrice di mostre indipendente.

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