20 maggio 2002

Fino al 15.VI.2002 Marco Anelli Milano, Galleria del Credito Valtellinese

 
Gesto atletico, tecnica, potenza, precisione, rabbia, solitudine, sofferenza: spogliato di retorica e paillettes, lontano dagli strilli dei quotidiani e dalla mercificazione mediatica, il calcio, finalmente restituito a se stesso, diventa archetipo mitologico in una mostra che coincide con l’inizio dei mondiali giapponesi...

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Francesco Totti ripreso di spalle, solo in mezzo ad un campo di calcio gigantesco, che sembra quasi inghiottirlo; Roberto Baggio, immortalato dal basso verso l’alto, circondato da miriadi di fotografi, che siguarda intorno disorientato; Paolo Maldini con una smorfia sul viso che ne sottolinea la concentrazione, la totale dedizione, l’impegno, e ne snatura i tratti del volto.Marco Anelli, calciatore
Le fotografie di Marco Anelli, romano, classe 1968, esposte presso la Galleria del Gruppo Credito Valtellinese, svelano del calcio un qualche cosa che il pubblico degli appassionati o dei semplici spettatori, ha dimenticato: che questo sport, prima di essere banalizzato e brutalizzato dalla parola e dai media, è emozione violenta, gesto, lotta.
All’interno della lunga sala dove si trovano esposte le 83 fotografie (8 gigantografie formato 120×180; 25 immagini formato 70×100; 50 formato 50×60), quelle che si fanno incontro allo spettatore non sono le solite scene tratte da una qualunque domenica calcistica, ma istanti eterni, attimi fondanti di una mitologia guerriera in bianco e nero in cui è l’uomo-calciatore ad essere protagonista.
Non ci sono goals, punizioni, grandi parate, geometrie impeccabili: i giocatori sono ritratti alla stregua di antichi gladiatori, pronti a sfidarsi con grinta e sofferenza, concentrazione e tensione, in un dualismo con l’avversario dal sapore vagamente manicheo.
Così, mentre tutti si preparano a godere dell’evento calcistico per antonomasia, i mondiali giapponesi, è proprio lo sguardo disincantato e distaccato da non addetto ai lavori di Anelli, a farci vedere da vicino che cosa sia realmente questo sport.
L’artista comincia ad interessarsi del calcio solamente dall’estate del 2000, dopo la vittoria dello scudetto Marco Anelli, espulsodella Lazio, quando l’entusiasmo popolare che travolge la città di Roma, lo spinge ad interrogarsi sulle meccaniche che ogni domenica trascinano allo stadio centinaia di migliaia di persone. Con sguardo profano e fanciullescamente curioso, Anelli racconta in un modo straordinariamente nuovo quello che ormai i media da anni hanno banalizzato e trasformato in un teatrino osceno e volgare.
Con queste fotografie, Marco Anelli si assicura nel 2001 il Premio Fuji Italia e il Premio Canon Giovani Fotografi, e convince l’agenzia Grazia Neri e Sportweek, il magazine della Gazzetta dello Sport, a credere nel suo modo poetico e raffinato di raccontare il calcio, sostenendo questa mostra. Correda il catalogo Federico Motta Editore un testo del cantautore Lucio Dalla, un racconto fantasioso ma ingenuo, che mostra la corda nel suo essere figlio più del tifoso che del letterato, e che nulla aggiunge al senso globale del lavoro.

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Credito Valtellinese online

Riccardo Belotti
mostra visitata il 16/05/2002


Marco Anelli – Il Calcio
Fino al 15/06
Galleria del Gruppo Credito Valtellinese, Corso Magenta 59 – Milano
Orari: dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 19.00; domenica chiuso
Ingresso libero.
Informazioni: tel. 02/48008015
Catalogo: Federico Motta Editore, a cura di Giovanna Calvenzi, testo di Lucio Dalla


[exibart]

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