La strada del décollage non è stato un percorso semplice e lineare. Lo strappo notturno dei manifesti dai muri di Roma non è stato un gesto irrazionale e spontaneo, piuttosto l’approdo di una maturata riflessione artistica, che ha attraversato molte correnti e studiato numerosi maestri, prima di liberarsi verso la propria viva e originale unicità.
Il giovane
Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006) le prova quasi tutte: surrealismo, espressionismo, cubismo, fino all’astrattismo geometrico. I primi lavori, dipinti spesso anche a tempera o acquerello e in parte autobiografici, lo lasciano insoddisfatto. Il titolo stesso della mostra,
Al tavolo da disegno, ha il merito di inquadrare immediatamente l’obiettivo della rassegna, ovvero mostrare i disegni sconosciuti del calabrese, nonché rimarcare i suoi primi sperimentalismi, la ricerca continua e fertile sulla strada dell’arte.
I maestri dichiarati sono
Kandinsky, Mondrian e
Klee. Come non riconoscere nel
Senza titolo del ‘46 il ricordo del
Melo in Fiore di
Mondrian? Le composizioni di Rotella sono geometriche e astratte, solide e ben costruite, ma allo stesso tempo fluide, giocate sulla forza degli equilibri tra gli scuri e i chiari e l’alternanza dei pieni e dei vuoti. Le geometrie, mai ripetitive e a volte appena abbozzate, sono armoniose e soffuse, con la particolare resa tecnica dei pastelli o della grafite su carta che le rende assolutamente poetiche.
La passione per il disegno gli deriva probabilmente dal padre, mentre dalla madre, che lavorava come modista, eredita il senso del colore, con il quale crea energiche ed equilibrate combinazioni cromatiche.
In mostra sono circa sessanta opere su carta, molte delle quali inedite, che vanno dal 1946-47 al 1950, anni in cui Rotella è già noto grazie al legame internazionale con l’Art Club. Questo periodo non è mai stato degnamente considerato e la mostra milanese pone quindi l’accento su un momento importante del percorso dell’artista.
L’evento si collega inoltre alla mostra presso il Marca di Catanzaro, che presenta le opere di lamiera realizzate nella seconda metà degli anni ‘80.