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fino al 15.XI.2003 Antje Majewski Milano, galleria Monica De Cardenas
milano
Bagnati dalla luce di un sole gelido. Sono i corpi di adolescenti, dunque mutevoli, instabili. Affollano i bordi delle piscine e degli specchi d’acqua berlinesi. Socializzano mediante l’acqua. Le bagnanti, rieccole, ma declinate al contemporaneo…
E’ ancora stagione di tuffi e di bagni da Monica De Cardenas grazie alla trentacinquenne pittrice tedesca Antje Majewski . Cinque tele recentissime dipinte ad olio accompagnano il visitatore in un leggero sfalsamento temporale.
Mentre l’autunno è già arrivato, l’artista mostra un immaginario estivo fatto di pittura come di tempo, un tempo dilatato che sembra trovare una sua collocazione nella sospensione delle cose e degli eventi. Atmosfera sottolineata non solo dal “tempo” della rappresentazione, ma anche dal tempo anagrafico dei soggetti, colti e immortalati tutti nel momento dell’adolescenza e quindi in un passaggio tra età differenti che, attraverso la meccanica del sogno e della memoria, si produce in un continuo presente. Tra le opere in mostra , la “sequenza” delle due opere nell’aria e nell’aria 2 rappresentano forse il momento più intenso di questo ciclo dedicato ad un tema così tradizionalmente pittorico come quello delle bagnanti. Nelle due grandi tele di identica dimensione (220×340) la medesima scena si riflette nel cielo terso e nell’acqua delle piscina sottostante; in mezzo, al centro della tela, c’è una ragazza che si tuffa, sospesa -come suggerisce il titolo della mostra- tra aria e acqua. Nella tela successiva la ragazza non è più sola, con lei a compiere quel volo c’è un’altra figura femminile. Intelligentemente le tele non sono state giustapposte, ma è necessario compiere un breve spostamento da una sala all’altra per ritrovare questo frame successivo, anche se la successione è arbitraria, non verificabile. Questo gioco di deja vu è ciò che più rimane delle opere esposte, grazie anche alla monumentalità che le dimensioni dei due quadri conferiscono ai soggetti.
La Majewski, che in passato realizzava dei grandi paesaggi con tantissimi scatti fotografici (ispirati probabilmente ai collage di David Hockey), qui invece, utilizzando il procedimento inverso, si serve della fotografia per tradurla in pittura, conferendo ai suoi soggetti un saldo baricentro nella loro instabilità.
La matrice fotografica delle tele è più palesata nelle opere inferiori , non solo di dimensione. All’entrata della piscina (90×135) e nell’acqua (110×150). collocate rispettivamente all’ingresso e nell’ultima sala della galleria, in questi due lavori infatti è chiara la provenienza fotografica dei soggetti e forse, nel ridipingere la superficie increspata dell’acqua, e nell’osservare volti che “guardano in camera” viene meno quell’architettura dell’immagine fatta di elementi mutevoli ma perpetui.
riccardo conti
mostra visitata il 25 settembre 2003
fino al 15 novembre 2003
Antje Majewski
Milano galleria Monica De Cardenas
Via Francesco Viganò 4, tel.+39 02.29010068 – fax +39 02.29005784
ingresso libero – monica@decardenas.com – martedi_sabato 15-19
[exibart]