11 ottobre 2005

fino al 15.XI.2005 Adalberto Abbate – Errata Corrige Milano, Galleria Battaglia

 
Dal condizionamento della tv a quello dell’installazione. L’efficacia comunicativa di un uomo contro quella dei mass-media. Personale milanese per il giovane artista siciliano...

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Ci sono artisti che cercano di esprimere un pezzetto di realtà alla volta ed altri che, con ogni opera, vogliono cambiare il mondo, mostrandolo nella sua interezza. A questi ultimi si unisce Adalberto Abbate (Palermo, 1975), protagonista di questa mostra curata da Raffaele Gavarro.
L’artista aveva espresso chiaramente la sua poetica di matrice pop e dada già nel 2003, quando realizzava Tomato Therapy, 400 tele nelle quali convivevano immagini e simboli difficilmente associabili nel pensiero comune. Accostamenti a volte disturbanti, recepiti da chi guarda come un attacco alle proprie convinzioni, alla propria serena identità. Per chi confida nella saggezza dei nonni, ad esempio, non deve essere rassicurante l’associazione di una simpatica vecchina con la svastica nazista. Tutta la produzione di Abbate può essere considerata una “terapia comunicativa d’urto, dove immagini, oggetti e suoni invadono lo spazio e attaccano il fruitore”, come afferma lucidamente lo stesso artista.
In quest’ultimo lavoro, l’associazione compiuta è quella tra i diversi soggetti delle foto e il loro comune candore. Confezioni di farmaci, un autobus giocattolo esploso, un Big Mac menu una gabbia aperta e un canarino con la testa mozzata, un crocifisso. Tutto assolutamente sbiancato. Con il massimo grado di luce consentito per la nostra percezione.
Adalberto Abbate, Errata corrige 2005, stampa lambda su plexiglas 100x100cm
Come se un sole accecante avesse fatto chiarezza, eliminando i condizionamenti che impediscono di vedere come tutto sia uguale. Più la tv si sforza di enfatizzare, di caricare di emozione la guerra, il denaro, la malattia, la morte, e più queste immagini si sbiancano nella nostra memoria. Abbate è crudo nel mostrare questa condizione di apatia.
Gli oggetti sono quelli di ogni giorno, ma la loro percezione è diversa, è stata corretta. L’artista cerca di esprimere un’alternativa radicale ai linguaggi della comunicazione occidentale: l’indifferenza, il bianco. Tra tanto vociare e azzuffarsi di opinioni differenti e sempre parziali, la differenza assoluta è lo sguardo indifferente sull’esistente. La semplice osservazione di ciò che è.

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mostra visitata il 4 ottobre 2005


Adalberto Abbate – Errata Corrige
Galleria Antonio Battaglia, via Ciovasso 5 20121 MILANO
tel e fax 0236514048 – 0286461244
galleriabattaglia@fastwebnet.it – fino al 15 novembre
orari: dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.30 (al mattino su appuntamento)


[exibart]

23 Commenti

  1. ciao adi! ho incontrato tuo fratello walter al concerto dei subsonica era tuttu fusu …..
    …su questo nuovo lavoro sai cosa penso….
    ciao ciao ci vediamo presto.

  2. adalberto albeto è certamente un pezzo della nostra contemporaneità introspettiva…ed è nostro dovere proteggerlo…da chi non lo vuole bene…però noi lo amiamo non solo perchè è bello, ma anche per i suoi lavoretti che sono taglienti come la carta della bibbia in una cappelletta di un istituto religioso…

    saccardi in love!

  3. laboratorio saccardi: noi difendiamo adalberto da quelli che NON LO VOGLIONO BENE???!!!AH, L’ITALIANO, QUESTO SCONOSCIUTO..

  4. adalberto è il migliore tra i siciliani il suo lavoro mi sembra il più maturo, W i saccardi dalla BEATA (ed ironica) IGNORANZA!!!

  5. fare dell’ignoranza oggi non è anticonformismo ma consuetudine..poi mi chiedo quanta ironia sul serio ci sia dietro e quanto reale analfabetismo..ma tant’è

  6. non conoscevo il tuo ultimo lavoro, l’ho visto a venezia e mi e’ piaciuto tantissimo verro’ a vederla come ti ho promesso a milano.
    ancora complimenti.

    gabriele

  7. che fine ha fatto il caso sgrena callipari?
    e’ scomparso come sta per scomparire nella tua foto.
    Che italia di merda.
    Che giornalismo ancora piu’ di merda.

  8. “terapia comunicativa d’urto, dove immagini, oggetti e suoni invadono lo spazio e attaccano il fruitore”, come afferma lucidamente lo stesso artista.
    LUCIDAMENTE? MA QUESTO E’ UNO SLOGAN DI UN PUBBLICITARIO SCALCAGNATO ANNI ’80… APATIA=FOTO SBIANCATE. LA SVASTICA VICINA ALLA VECCHINA, CHE PROVOCATORE EH? ANDIAMO BENE… NEMMENO TOSCANI PER VENDERE UN MAGLIONE ARRIVAVA A COSI’ POCO… O TEMPORA.

  9. ma quanti nemici ha abbate?
    ogni volta lo attaccano e poi?
    il lavoro di abbate è ottimo come pochi in italia e fuori e sicuramente infastidisce, tanto e’ vero che lo attaccate.
    Cmq un prodotto e’ vincente non quando convince e vende ma quando partorisce discussioni su discussioni.
    Continuate a parlare male di lui continuate a sostenerlo.
    Toscani ha venduto maglioni e voi regalate inutili pareri.

  10. E’ di quei lavori “ottimi” come tantissimi in Italia.
    Le discussioni piu’ accese, la raffica di commenti (certo, gratis), nascono spesso da puttanate. Famose quelle da bar.

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