Categorie: milano

fino al 15.XII.2002 | Tom Friedman | Milano, Fondazione Prada

di - 6 Novembre 2002

Dal piccolo al piccolissimo all’infinitamente piccolo: un gioco di precisione maniacale, il trionfo parossistico del particolare, della ripetizione, un universo tanto noto quanto misterioso e sconosciuto. Tom Friedman trentaseienne americano di Saint Louis, nel Missouri, rivela nel suo modo di fare ed intendere l’arte, tutto il suo essere figlio di una certa cultura americana. Quella degli oggetti di uso quotidiano, anche banali, visti da vicino, a volte da molto vicino, decostruiti, svuotati e rielaborati in un nuovo gioco sensoriale e dimensionale cui dà maggior risalto proprio l’ampio spazio in cui vive la mostra.
L’ambiente che si crea all’interno della Fondazione Prada di Milano risulta infatti determinante nella costruzione del senso dell’opera di Friedman, strutturando un dialogo i cui interlocutori si rimandano la voce spesso per antitesi e contrasti: piccole opere annegate in metri quadrati vuoti, per un effetto ad hoc realizzato dallo stesso artista, ideatore del progetto espositivo.
Allo spettatore, la possibilità di riflettere, sospeso nel silenzio e nell’immobilità, su ciascuna delle circa quaranta opere, venti delle quali pensate proprio per la Fondazione. La parata degli Untitled (1989-2002) cui il visitatore va incontro è l’archetipo del Friedman-pensiero: un mondo fatto di dentifricio, bastoncini shangai, scaglie di gomma, pallottole di carta, di plastilina, di polistirolo con un cuore organico . L’artista del Missouri utilizza infatti anche materiali “biologici” come polvere, capelli, lanugine, cera d’api, figli di un universo unicellulare, quasi “batterico”, che è la base della vita stessa. Le costruzioni di Friedman, una volta sviscerate, assumono infatti l’aspetto di microscopiche eliche di DNA, che moltiplicate all’infinito, sono di volta in volta cose o persone.
Rivela: innanzitutto penso ai lavori nel loro insieme, poi inizio ad intervenire su ogni singolo pezzo.[…] La concezione dell’intero insieme si evolve parallelamente alle mie idee. In conclusione, so di aver finito quando ogni opera raggiunge una chiarezza concettuale e quando la relazione tra esse costruisce un dialogo a mano a mano più intenso.
Tra le tematiche esplorate dalla mostra anche quella dell’autoritratto dell’artista, che si è immortalato spesso utilizzando medium convenzionali e non: dalla fotografia in bianco e nero mentre sbadiglia – ovviamente Yawn (1994) – all’incisione del proprio volto sulla superficie di una minuscola aspirina, o all’assemblaggio di palline di polistirolo, cubetti di legno e anche zollette di zucchero. Perché tutto è fatidico.

articoli correlati
Il programma espositivo della Fondazione Prada
link correlati
Il sito della Fondazione Prada

riccardo belotti
mostra visitata il 31/10/2002


Tom Friedman
Dal 24/10 al 15/12
Fondazione Prada, via Fogazzaro 36, Milano (vicino Stazione di Porta Vittoria)
Orario: da mart. a dom. 10-19; giovedì fino alle 22; chiuso il lunedì
Ingresso: libero
Informazioni: tel. 02/55028498, fax 02/54670258, e-mail: info@fondazioneprada.org


[exibart]

Visualizza commenti

  • non è la foto scansionata male... è l'opera che è pixelata! se vedrai la mostra (bellissima) te ne renderai conto.

Articoli recenti

  • Mostre

“La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos” in mostra a Vicenza

Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…

23 Dicembre 2024 0:02
  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02