Che cos’è il Museo Jacquemart? E’ una dimora parigina che, trasformata in casa museo, ha conservato intatti non solo gli arredi ma anche le atmosfere di un’epoca e di un gusto: una tappa irrinunciabile per chi si trova a Parigi dalle parti del Boulevard Haussmann.
Interessante quindi confrontare il gusto collezionistico dei due eccentrici coniugi, Nélie e André Jacquemart, con quello che ha animato le due più importanti case-museo di Milano: Bagatti Valsecchi e Poldi Pezzoli. Perché avvicinare Jacquemart al conte del celebre palazzo di via Manzoni? I punti di contatto sono numerosi: una curiosità eclettica governata però dal parere di esperti, il principio della dimora come luogo della collezione e la destinazione pubblica della raccolta per esplicita volontà testamentaria dei proprietari.
Questa mostra non intende ricreare i vasti e sfarzosi ambienti parigini, ma piuttosto presentare una selezione di opere appartenenti alle collezioni italiane, che provengono sia dal Museo Jaqcuémart sia dall’abbazia reale di Chaalis, l’altra residenza lasciata in eredità dalla vedova all’Institut de France nel 1912. Sono quindi esposte alcune dei capolavori acquistati durante i viaggi dei proprietari in Italia attraverso i proficui contatti con gli antiquari di Firenze, Milano e Venezia. Le opere sono state selezionate tenendo conto della qualità, dello stato di conservazione e dei rischi del trasporto, privilegiando quelle che hanno un legame con Milano e che possono essere messe idealmente a confronto con i dipinti e le sculture del Poldi Pezzoli.
Troviamo, ad esempio, La Madonna con il Bambino di Cima da Conegliano che fu acquistata a Milano proprio con l’intermediazione di Giuseppe Bertini, primo direttore del museo milanese. Curiosissima anche la storia di un dipinto braidense, Due devoti
Interessanti anche i “ridimensionamenti” attributivi: se era piuttosto semplice riferire alla mano di Raffaello l’elegante Narciso alla fonte, oggi quest’opera è più realisticamente accostata ad un maestro umbro.
Un altro grande merito scientifico dell’evento è costituito dagli studi che hanno accompagnato la riscoperta di opere ignote anche agli studiosi perché conservate nei depositi del museo parigino.
Una mostra da gustare con calma con l’aiuto dell’ottimo catalogo. Da non perdere, per l’occasione, la visita al restaurato gabinetto dantesco e, per chi non l’avesse ancora vista, la sala delle armi con interventi di Arnaldo Pomodoro.
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gabriella anedi
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sono studente di "Bellas Artes", anche artista, pittore. Bisogno alcune informazione in torno alla opera riferita in queste articolo. Si chiama "Narciso alla Fonte". Sono facendo una investigazione, un racconto di notizie delle iconografie di Narciso.¿chi é l'autore?In quell anno? Cuali sono le dimenzioni?
Scuzzi, la mia maniera di scribere, non comprendo bene la lingua. Li ringrazio moltísimo sue attenzione. Salutti. Enzo.