Categorie: milano

fino al 16.IX.2006 | Jan Muche | Milano, Studio d’Arte Cannaviello

di - 26 Luglio 2006

La pittura, in alcuni casi, penetra come un pulviscolo estraneo, diventando una scusa, un motivo –seppur banale- per prove e proiezioni. Una testimonianza certa e inattendibile, una cromia scomoda, divergente dal reale. Ed è aldilà dell’abitudine e del conformismo, proprio dopo la sconfitta delle visioni, che la pittura rimane. L’arte del far vedere, allora, si ricompone fiutando una traccia allargata, una scia dilatatoria del registro scopico. Jan Muche (Herford, Germania, 1975) rientra calzante all’interno di questo modello allucinato e calcolatore. Una visione della pittura come mezzo per smuovere il pennello e come guida per l’occhio.
Il tratto forte, racchiuso nei lavori esposti, traspare ancora marcato e un po’ traballante, ma quel che colpisce è il modo in cui Muche prende a pugni l’occhio e poi lo accarezza, solleticando con fare quasi ipnotico. Le tele trattengono impresse gigantesche immagini che ricordano lo stile caustico e incisivo di palinsesti di regime, utopici e post-propagandistici. Il punto di vista è quasi sempre ripido, gli scorci dei piani sono molto spesso schiaccianti, piombati dall’alto, oppure spinti, affondati dal basso verso l’alto, per conferire monumentalità alla scena. Il ritmo compositivo è sempre molto denso, ricco di dettagli e perfettismi meccanici. Il mondo visionario catturato dal giovane pupillo di Hodicke sembra venire da pagine illustrate di libri di fantascienza. La semantica dello space journey fumettistico, che generalmente mescola il futuro col futuribile -e i grafemi con i fonemi- in questo caso s’inserisce in blocco prendendo a prestito la dunamis pittorica.
Il solo stacco, peraltro violento, viene dato dalla pennellata ipercolorata che si stende come un velo a più strati. I cromatismi, in effetti, si raggruppano in serie, secondo terse concrezioni a tecnica mista che attorniano l’inchiostro indiano. Il nero-china quasi onnipresente rimane così distribuito uniformemente per mettere in risalto le ombre e i fondi stellari che si stagliano al di sotto.

La particolarità solida di queste macchie scure lucida maggiormente le macchie-fltro che ogni tanto affiorano sulle tele. Sono come acquose lenti d’ingrandimento, che rimangono come il più visibile cromosoma durato in eredità dalla pittura del maestro di Muche. La sbadataggine di queste finestre, è un buon segno di distinzione, anche perché fa da pedana di lancio per trasparenze velate, irrompendo con particolare dolcezza fra tempeste meteoritiche e concentrazioni di colori.

ginevra bria
mostra visitata il 21 luglio 2006


fino al 16.IX.2006 – Jan Muche
Studio d’Arte Cannaviello, Via A. Stoppani, 15 – 20129 Milano
Orari d’apertura: martedì – sabato: 10.30-19.30, chiuso lunedì, ingresso libero
tel 02.20240428 – fax 02.20404645 – info@cannaviello.netwww.cannaviello.net


[exibart]

Articoli recenti

  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterà una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22
  • Mostre

Lasciarsi toccare dal colore. La pittura di Ingrid Floss sbarca in Italia

Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…

21 Dicembre 2024 18:30