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L’obiettivo si fa largo tra pareti – decorate a elementi vegetali o astratti ripetuti come un ricamo – che racchiudono interni spogli dove il tempo scorre con quella lentezza che si assimila alla natura e si fa saggezza, dove si percepiscono gli odori acri ma così familiari, dove si sente aleggiare il suono di un violino, o quasi si ascolta una preghiera funebre. Questo universo, oggi rarefatto e lontano, sarebbe rimasto del tutto inaccessibile se Josef Koudelka, non avesse dedicato anni a fotografare le comunità zingare d’Europa (con particolare attenzione all’Est Europa), con quella sapienza e quella sensibilità capaci di restituire nei ritratti l’ombra delle ciglia, la filigrana delle rughe, lo stupore degli sguardi pieni e tondi, infine la ieraticità di alcuni personaggi. Sapienza che si fa maestria quando, ad esempio: il muro a mattoni forati, le piume variegate di un gallo appollaiato sulla mano del giovane ritratto, la maglia attillata a fantasia quasi optical di quest’ultimo, tutto concorre alla caratterizzazione del personaggio, ogni elemento secondario rimandando il principale; quando la strada polverosa non è mero sfondo ma diventa un tessuto prezioso sul quale stagliare figure spesso stolide e sornione, quando la malinconia della composizione si fonde con estrema naturalezza ad una teatralità esibita e quasi regale. Koudelka ci dona non solo un percorso fotografico di indiscusso valore ma soprattutto uno studio antropologico e sociale di autentica e rispettata umanità.
Francesca Coppola
dal 22 giugno al 16 settembre 2012
Josef Koudelka. Zingari
Fondazione FORMA per la Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro 1 – 20136 Milano
Orari: tutti i giorni dalle 11 alle 21, Giovedì e Venerdì dalle 11 alle 23, lunedì e martedì chiuso
Info: +39 02 58118067 o 02 89075419, info@formafoto.it