“Ogni opera d’arte nella sua essenza (quando ne ha una) è una proposizione per un mondo nuovo.” E che cos’è l’arte se non questo? Che cos’è se non il racconto della vita presente e l’immagine di quella possibile? Di mondi nuovi Caravaggio non ne ha in mente solo uno. Ne ha in tasca ben cinque e il numero potrebbe tendere all’infinito. Il perché è semplice: ognuno crea i propri. L’immagine non è che un piccolo punto di partenza che sta alla base dell’atto demiurgico del creare. Ed è quello che Caravaggio fa. Regala l’immagine performativa, quella che da il là a tutto, al mondo nuovo.
Se sotto la superficie c’è davvero la verità della concretezza, allora, quello che fanno questi pezzi di marmo a terra è squarciare l’immagine, ricercando qualcosa che non sarebbe possibile cogliere altrimenti. Ed è solo grazie al violento peso di un pezzo di marmo che, in qualche modo, si riesce a superare il limite, a oltrepassare la soglia dell’immagine galleggiante e irrompere oltre quel cielo azzurrino (che fa molto Truman show).
Tra superficie e apparenza e profondità e concretezza si rivela la dicotomia del gesto. La dimensione scultorea diventa fondamentale: il peso, la materia e la massa diventano gli strumenti per andare oltre all’esistente, per creare il mondo nuovo. E anche il foglio, piegato su se stesso, rivela questo peso, apparentemente sostenibile e leggero ma non per questo meno percettibile. E il peso che prima sembrava fisico si tramuta in qualcosa di più vicino a un atto mentale.
Tra i mondi nuovi e possibili anche la natura torna in discussione. Velarsi e rivelare diventa una nuova dicotomia creatrice di gesti, indicatrice di universi. Il mistero deriva dal non essere visibile, dall’aver velato qualcosa prima che fosse rivelato per sempre. Ed è anche questa la proposizione per un mondo nuovo: la trasformazione del mistero in immagine ‘iniziatica’. E anche questa volta è tutto nelle nostre mani.
Caterina Failla
dal 16 settembre al 16 novembre 2013
Gianni Caravaggio
Kaufmann repetto
Via di Porta tenaglia 7
Milano
Orari: martedì –sabato: 11 am / 7.30 pm
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mondi nuovi,per essere costruiti, hanno bisogno di strumenti nuovi....vecchi mezzi,VECCHI MONDI.