Duecentootto opere che spaziano dall’arte al design, dall’architettura all’arredamento, dalle arti applicate alla moda, fino ai gioielli. La mostra vuole essere momento di riflessione sull’influenza che il corpo umano ha creato, e crea, nella produzione creativa contemporanea, attraverso una selezione di lavori realizzati dai più significativi protagonisti della scena internazionale del design e delle arti visive che, a partire dal corpo, riescono a coinvolgere altre discipline come l’antropologia, la sociologia, il costume, la società, la tecnologia e l’estetica del nostro tempo. All’interno di un allestimento, diviso in tre atti, in cui fa da padrone il buio, e guidati da un sottofondo musicale, per iniziare ci si addentra in Alludere al Corpo: qui corpi, interi o per “dettagli” (una testa o un piede, un braccio o una gamba, una mano o un sesso) diventano oggetti di uso quotidiano. Una testa si fa blu e diventa lampada per Corrado levi oppure assume sapori di altre tradizioni nei vasi di Ugo la Pietra. Tra le opere storiche: la poltrona Joe di De Pas, D’Urbino e Lomazzi, le Forchette parlanti di Bruno Munari che nel riprendere il tipico gesticolare delle mani le trasformano in strumenti per mangiare e in elementi di comunicazione, gli piccoli omini che diventano cavatappi nella serie di Alessandro Mendini per Alessi, ma anche le tante prove d’autore di Vito Acconci alle prese con interventi d’arte nella sua indagine sul corpo e sull’umanità.
Terminata la prima sala si arriva ad Assecondare il Corpo: sezione in cui sono presentati una serie di oggetti sia funzionali ma che allo stesso tempo si adattano alle forme e alla comodità del corpo, strumenti teoricamente “tradizionali” ma che in realtà già mostrano modalità inedite nell’offrire al nostro corpo la giusta “assistenza”. Tra i pezzi presentati compaiono Smoke di Joe Colombo, ideale per bere e fumare contemporaneamente, i guanti/gioielli del gruppo Bless e l’anello/segnalibro, Patch, di Matteo Ragni. Nell’ultima infine, la sezione conclusiva, intitolata , che ospita le opere più irriverenti e provocanti. Oggetti, protesi, scarpe e maschere, copricapi e guanti, tutti capaci di “modificare” il nostro corpo, a partire dal materasso a forma di croce di Giulio Iacchetti, per poi giungere alla doppia scarpa per saltare a piedi uniti di Anselmo Tumpić. Presente anche la maschera di Didier Fiuza Faustino che ridefinisce la postura di due giovani che si baciano.
Un’esposizione dunque che pone in dialogo, più che a confronto, l’autorevolezza di opere di riconosciuti maestri del design con la freschezza dei lavori di giovani progettisti nella quale il corpo è al centro di questa ricerca. In una sorta di nuovo umanesimo per dimostrare che, ancora una volta, la creatività di artisti e progettisti supera la corporeità senza negarla, anzi, al contrario, nobilitando i gesti e le funzioni più usuali.
tiziana leopizzi
mostra visitata il 9 maggio 2012
dal 19 aprile al 17 giugno 2012
Ultrabody. 208 opere tra Arte e Design
a cura di Beppe Finessi
Castello Sforzesco – Sale Viscontee
Piazza Castello 1 Milano
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 17.30
Biglietti: intero 8 Euro; ridotto 6 Euro; gratuito fino ai 12 anni
Catalogo Corraini editore
Info: tel. 02.43353522 – www.ultrabody.it – www.milanocastello.it