Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Claudia Losi torna ad esporre fino al 18 marzo negli spazi della Galleria Monica De Cardenas a Milano con una serie di opere nuove.
Dopo la mostra personale presso la collezione Maramotti di Reggio Emilia conclusasi a novembre 2016 e la partecipazione alla Triennale di Hangzhou in Cina, Claudia Losi propone un percorso che riflette il tema della natura e dell’evoluzione.
All’ingresso della mostra, l’osservatore viene accolto dall’opera Sphere of influence, l’immagine fotografica di un ovulo umano fecondato, ripreso da un libro scientifico degli anni ’60, sulla cui superficie si intrecciano infiniti fili che come ragnatele, i quali si uniscono in diversi punti precisi agganciati da piccole biglie di vetro.
Proprio di fronte, l’elemento più delicato e suggestivo è l’opera Untitled, struttura globulare in lana, seta e pelle, nella quale una serie di forme sferiche di differenti dimensioni, si sovrappongono agganciandosi fra loro in un groviglio, mostrando un’unica struttura dove sono rappresentate immagini di animali, identificate come piccole incisioni rupestri. In questo lavoro dell’artista piacentina emerge la volontà di presentare lo stretto rapporto tra uomo e natura.
Nella stanza accanto, le leggere stoffe appese al soffitto, tinte con vivaci colori naturali, si impongono nell’ambiente, andando a sovrapporsi, creando installazioni uniche nelle quali rivive la naturale riflessione dell’evoluzione naturale.
Il titolo stesso della mostra “Asking Shelter” tradotto “chiedere riparo”, riprende il nome di alcune delle opere più rappresentative esposte nelle sale a seguire: si tratta di semplici forme essenziali che ricreano idealmente delle capanne di piccole – medie dimensioni. La casa viene quotidianamente intesa come un luogo sicuro che trasmette protezione, ma in questo caso, guardando attentamente queste piccole strutture è possibile individuare delle spine. La riproduzione essenziale in bronzo di piccoli rami di legno, vanno a formare dei luoghi che si rivelano alquanto ingannevoli. Dalla maggior parte dei rami traspare la presenza di insetti di piccole dimensioni, i Membracidi, realizzati in argento.
Il ciclo naturale si conclude nell’ultima sala, dove sono custoditi una serie di lavori dedicati a un piccolo animale estremamente delicato: la farfalla. I battiti e i rumori che i lepidotteri emanano, risuonano nell’ambiente, tra le pareti. Sono presenti video dove questi delicati animali mostrano i loro colori e la loro naturalezza, vicini l’un l’altro, concentrati in uno spazio ridotto, nutrendosi. Addossate alle pareti troviamo lastre di marmo, che si alternano ai video riprodotti sui muri, dove sono state incise le farfalle stesse.
Ed è proprio questo “ecosistema aperto nello spazio espositivo” che si mostra nel suo insieme, in un ambiente che trasmette quell’idea di naturalezza infinita in ogni opera, ma che in alcuni casi toglie quel senso iniziale di protezione che produce.
Giulia Capodiferro
mostra visitata il 9 febbraio
Dal 18 gennaio al 18 marzo 2017
Claudia Losi, Asking Shelter
Monica de Cardenas
Via Francesco Viganò 4, 20124 Milano
Orari: da martedì a sabato dalle 15.00 alle 19.00
Info: www.monicadecardenas.com, info@monicadecardenas.com