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Fino al 18.IX.2002 | Fiamminghi e olandesi – Dipinti dalle collezioni lombarde | Milano, Palazzo Reale

di - 31 Maggio 2002

Il rapporto tra l’arte italiana e quella fiamminga è sempre stato peculiare: oggi noi consideriamo i diversi momenti figurativi delle Fiandre con grande ammirazione ma anche con colpevole sufficienza considerandoli nel complesso inferiori, ad esempio, al nostro Rinascimento. Eppure, proprio alla metà del Quattrocento una delle opere più importanti di Firenze era il Trittico Portinari di Hugo van der Goes e i ricchi mercanti Arnolfini commissionavano il loro ritratto matrimoniale al grande Jan van Eyck , senza contare della grande fama che avevano in Venezia i famosi “ritratti alla ponentina”, importati nella città lagunare da Antonello da Messina. Questo grande interesse per la pittura fiamminga, che a sua volta era profondamente influenzata da quella nostrana, continuò ininterrotto sino all’Ottocento, con punte di vero e proprio collezionismo nel tardo Cinquecento e nel Seicento: il Cardinale Federico Borromeo fu un attento collezionista d’opere d’oltralpe, opere che oggi arricchiscono le sale della Pinacoteca Ambrosiana. Questo rapporto di stretta dipendenza fu ulteriormente acuito dalla continua “calata” di artisti dal Nord desiderosi di apprendere la “buona maniera della pittura” e dunque attenti studiosi dei vari Michelangelo, Raffaello, Tiziano ecc. ecc.
Oggi è possibile ammirare, nelle sale di Palazzo Reale e della Pinacoteca Ambrosiana a Milano, più di cento opere di maestri fiamminghi e olandesi provenienti dalle collezioni lombarde, a dimostrazione di come la pittura nordica fosse capillarmente diffusa anche nella nostra regione. Tra l’altro la rassegna è una grande anticipazione dell’importantissima iniziativa del curatore della mostra, Bert W. Meijer, che sta redigendo l’imponente catalogo di tutte le opere fiamminghe e olandesi presenti nel nostro paese. Nell’esposizione milanese sono dunque rappresentate pienamente tutte le diverse sfaccettature di questa straordinaria corrente artistica: accanto alle spettacolari nature morte di Aderian van Utrecht e del duo De Ring – Heda ( quella esposta proveniente da una collezione privata è davvero stupefacente) troviamo i riflessi dell’arte “popolare” di Peter Bruegel evidenti nelle opere di Jan Miense Molenar (bellissimo il Giovane Fumatore della Accademia Carrara di Bergamo) o di Gilles van Tilborch, più vicino forse all’arte di David Teniers e, in seguito ai Bamboccianti romani. Altrettanto notevoli sono le opere di Leonard Bramen e di Govaert Flinck che invece ci avvicinano alle atmosfere chiaroscurali di Rembrandt. Naturalmente sono presenti anche i cosiddetti “grandi nomi”: una deliziosa Madonna con Bambino di Hugo van der Goes della Pinacoteca Malaspina di Pavia, l’imponente Sacrificio di Isacco di Jacob Joedaens proveniente da Brera, i paesaggi di Paul Bril, le nature morte di Jan Brueghel e alcune squisite opere di P. Paul Rubens (soprattutto i frammenti della grande tela La Famiglia Gonzaga in Adorazione della Trinità commissionata da Vincenzo I Gonzaga terminata nel 1607 e deturpata ai primi dell’Ottocento). Restano ancora da citare alcune bellissime opere di James Ensor, autore di una Natura Morta davvero notevole, Piet Mondrian e Costant Permeke: sono una ulteriore prova di come anche in pieno Novecento la scuola olandese raggiunga vette davvero assolute. Dunque un’altra iniziativa di alto profilo che propone Palazzo Reale, confermatosi, sotto la direzione di Flavio Caroli, sede espositiva di primissimo livello oltre che di grande apertura culturale.

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Luca Scalco


Fiamminghi e Olandesi – Dipinti dalle collezioni lombarde
Curatore: Bert W. Meijer
Dal 23 maggio al 18 agosto 2002
Palazzo Reale, Milano
Orari: da martedì a domenica 9.30 – 18.30. Lunedì chiuso
Ingresso: intero € 7,80, ridotto € 5,20, scolaresche € 3,10
Informazioni al pubblico: tel. 02/875672
Catalogo: Silvana Editoriale € 28,00 in mostra, € 30,00 in libreria
Sede Ambrosiana: Pinacoteca Ambrosiana, p.za Pio XI 2
Orari da martedì a domenica 10,00 – 17,30 lunedì chiuso


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