Alchimia, forme geometriche, motivi minimali, confluiscono nelle opere cariche di misticismo di Jennifer Guidi (Redonado Beach, California, 1972), esposte negli ambienti di Palazzo Belgioioso, sede prestigiosa della galleria di Massimo De Carlo a Milano, dove nell’ambito della sua prima mostra personale intitolata “Eclipse”, scienza e tensioni spirituali si fondono attraverso differenti segni di pittura irregolari, composizioni simili a Mandala dall’energia ipnotica.
Le opere dell’artista californiana sono create attraverso un procedimento complesso che prevede diverse fasi di elaborazione, dapprima stende uno strato di sabbia sulla tela su cui tratteggia e scava motivi geometrici, poi ricopre la sabbia con oli colorati intensi, tracciando onde sinusoidali, stratificazioni di sabbia che conferiscono alle opere di grandi proporzioni una carica energetica rigenerante. Le sue composizioni di sistemi radiali, attraverso marcature geometriche, di matrice minimalista, in cui i punti di partenza emettono una forza centrifuga, intrecciano connessioni tra materialità e l’etereo. Nella serie di opere presentate a Milano, i segni di pittura irregolari sono
ispirati alle fasi lunari, come il titolo della mostra evoca. Jennifer Guidi per l’esposizione milanese ha instaurato un dialogo tra l’architettura neoclassica e rigorosa di Palazzo Belgioioso dai motivi geometrici delle decorazioni secondo i principi della simmetria di Vitruvio e le sue opere dalle proporzioni idealizzate, rielaborando i principi vitruviani Firmatas (forza), utilitas (funzionalità ) e venustas (bellezza). Guidi ha realizzato grandi tele a forma di serpente come una personale rivisitazione visiva e materica di energia kundalini che si muove attraverso i sette chatra e si irradiano illuminando il terzo occhio al centro della fronte del serpente.
Jennifer Guidi, Eclipse, vista della mostra
Nella cosmologia di “Eclipse” il serpente simboleggia per l’artista la rinascita, la trasformazione con opere in cui si elaborano elementi iconografici sacri, che simboleggiano la rotazione della Terra e dei corpi celesti. Le sue opere seguono un viatico meticoloso di ascesa spirituale, sono un inno all’alba e al sorgere della luna, in cui luci, ombre declinano tematiche ruotanti intorno a una astronomia e geologia esoterica e misteriosa e per questo seducente. Le tele con le piramidi evocano quelle dell’antico Egitto, ponti triangolari che connettono la vita alla morte e semplificano il viaggio verso il regno dei morti. Incanta il dittico di dipinti ispirato uno all’eclisse solare e uno all’eclisse lunare, che irradiano di energia lo spazio della galleria e là dove le fasi lunari si chiudono, si scorge uno spazio di nuove aperture che trasudano di trascendenza. Jennifer Giudi per l’utilizzo alchemico dei pigmenti si suppone che abbia riletto in chiave personale una Magum Opus alchemica: l’evocazione di una pietra filosofale attraverso il colore. Osservando le sue grandi opere, a proposito di assiomi speculativi di matrice esoterica, ideate per il Palazzo settecentesco, l’associazione alla massoneria e riti di iniziazione è immediata. Qui percorrendo le sale si acquisisce come in un Tempio una visione interiore attraverso motivi simbolici diversi, in particolare il triangolo, che rimanda al terzo occhio per iniziare un arduo cammino all’interno di se stessi, in tensione verso l’assoluto in cui microcosmo e macrocosmo coesistono armonicamente.
Jacqueline Ceresoli
mostra visitata il 27 aprile
Dal 3 aprile al 18 maggio 2019
Jennifer Guidi, Eclipse
Massimo De Carlo,
Piazza Belgioioso, 2 Milano
www.massimodecarlo.com