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Fino al 18.VII.2014 | Pedro Reyes, Colloquium | Lisson Gallery Milano

di - 1 Luglio 2014
Pedro Reyes, artista e architetto nato a Città del Messico, dove vive e lavora , si distingue per progetti su larga scala che trattano scottanti temi sociali. In  particolare da anni è impegnato in una personale crociata a favore del disarmo con opere-assemblaggi di armi, trasformati in strumenti musicali. Secondo Reyes : “ogni arma contiene un suono, come una pietra la sua scultura”. Per esempio, in Disarm (2013), il governo messicano  procurò all’artista  quasi  settemila  armi da  fuoco confiscate e trasformate da lui in strumenti musicali meccanici, che suonano con un sistema  automatico.

Pedro Reyes nell’ambito della  mostra nella galleria  milanese presenta Colloquium: 5 imponenti e ieratiche teste  in pietra  lavica di Karl Marx,  “Che” Guevara, Vladimir Lenin, Frida  Kahlo e David Alfaro Siquiros,  protagonisti illustri dell’ideologia comunista del Novecento, che non avrebbero mai potuto incontrarsi nella realtà, accomunati dal credo comunista-marxista diffuso rapidamente da un’estesa rete di artisti, intellettuali e filosofi .
Reyes è interessato al paradosso, specializzato in  opere surreali e iperboliche, abile nella messa in scena di situazioni surreali che sarebbero piaciute al poeta e scrittore Alfred Jarry (1813-1907), l’inventore dell’Ubu roi (1861) e della Patafisica, la pseudo-scienza delle soluzioni immaginarie in cui l’assurdo è una  fede, e a Bruno Munari (di cui ha  visitato  la sua  mostra  al Museo del Novecento).
Le sculture di Reyes dalle forme nette e spigolose, issate su piedistalli al piano terra della  Lisson, diventano  pietre  miliari del pensiero del Modernismo Occidentale.
Nel giardino degli Atellani dell’elegante galleria-salotto si snoda sinuosa “un’ architettura della comunicazione” in marmo levigato, intitolata Colloquium (Ironism, 2013), composta  da  diversi elementi. Questo complesso lavoro di forme organiche e fluide  intersecanti, in cui ogni  singolo  pezzo  dipende dall’innesto, o meglio dal “colloquio” con gli altri, in perfetta armonia con la  rigogliosa natura del giardino fiorito dell’elegante galleria milanese è  legata a Pun -People’s United Nations , mostra performance che ha coinvolto 150 persone da altrettante nazioni in una kermesse di conferenze  sulla complessità del presente.
Al piano sotterraneo della  galleria, tra le altre opere  c’è  un  video  tratto da una  serie di film di carattere semi-pedagogico interpretati da  marionette, realizzati a partire dal 2008, dal titolo Baby Marx: prendetevi tempo perché dura 30 minuti. Reyes in questi giorni espone anche a Venezia,  nell’ambito della Biennale di Architettura e alla Fondazione  Prada.
Jacqueline Ceresoli
mostra visitata il 28 maggio
Dal 29 maggio al 18 luglio 2014
Pedro Reyes, Colloquium
Lisson Gallery,
via  Zenale 3 Milano
Orari: dal lunedì al venerdì 10-13/15-18. Sabato su appuntamento
Info: www.lissongallery.com

Jacqueline Ceresoli (1965) storica e critica dell’arte con specializzazione in Archeologia Industriale. Docente universitaria, curatrice di mostre indipendente.

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