06 ottobre 2006

fino al 18.XI.2006 Abbominevole / Ozmo Milano, 1000 eventi

 
Biro e pennarelli. Globalizzazione e ricordi privati. Minuzia e virtuosismo. Due protagonisti della street art milanese abbandonano il confronto con la città. Ma tela e muri non sembrano avere la stessa natura...

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Quello della doppia personale è uno strumento spesso utilizzato per presentare i lavori di Abbominevole (Legnano, 1979) e Ozmo (Pontedera, 1975). Non stupisce quindi trovarli nuovamente insieme, in una mostra che permette ancora una volta di ravvisare numerosi punti di convergenza tra i due percorsi poetici.
Quello che viene presentato in galleria è il recente approdo pittorico dei due “bad boy” della street art meneghina. Sono opere che riproducono su tela, in una pittura-disegno, differenti immagini, di natura prevalentemente fotografica. Partendo da questa idea comune si giunge ad esiti formalmente distinti, attraverso una scelta autonoma dello strumento utilizzato.
Il percorso inizia con l’opera di Abbominevole (al secolo Olivier d’Auria), in cui è la penna biro a riproporre in Lontani Ricordi di un amore non corrisposto (2006) lo scatto di una fotografia ingiallita. Con brevi tratti minuziosamente affiancati si tracciano ora il celebre ritratto di Antonio Vivaldi ora le contorsioni della gatta di casa che giocherella sul pavimento della cucina.
Nel lavoro di Gionata Gesi, meglio conosciuto come Ozmo, è invece il pennarello acrilico il mezzo per riproporre una serie di immagini tratte da episodi di cronaca recente o scaricate dalla Rete. Viene presentata, con la stessa minuzia che contraddistingue le opere del collega, una serie di tele dai titoli emblematici (Mac Donald’s New Orleans, 2006; Artist’s Life, 2006). Disegni nel senso più genuino del termine sono invece gli schizzi a matita della serie Berlin’s Kebab. In quest’ultima vediamo riprodotti, come in una collezione di cartoline -ricalcando lo stile di certe collezioni di porte, gatti o finestre- alcuni dei numerosi negozi di kebab che invadono la capitale tedesca.
Gionata Gesi (Ozmo), Berlin
Impossibile non apprezzare la capacità tecnica dei due; il virtuosismo è palese nella riproduzione e si fa segno distintivo dell’esposizione. Se però spesso si è incappati con soddisfazione in murales tecnicamente ineccepibili, a differenza del muro cittadino, la tela, per il suo carattere intrinsecamente colto, necessita di una rielaborazione concettuale maggiore, indispensabile per non scadere nella decorazione da diario. Se qui si rivela interessante il tentativo di mantenere anche su tela l’abilità e la raffinatezza manuale dei primi lavori, i significati storicamente consolidati di quadro e cornice tradiscono quel rapporto con gli spazi urbani che ha portato il lavoro di Abbominevole e Ozmo ad esiti realmente soddisfacenti. Viene meno dunque quella genuina relazione con la città che invece perdurava con successo, sfruttando il carattere collaborativo e democratico della rete, nei progetti di Publicspace.it, realizzati da Ozmo, in cui tramite una mappa interattiva viene presentata la localizzazione di comunità alternative a Milano e Bologna.

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alberto osenga
mostra visitata il 22 settembre 2006


Abbominevole/Ozmo
Galleria 1000 eventi, Via L. Porro Lambertenghi, 3(20159) Milano – Quartiere Isola – dal martedì al sabato h 14-19
ingresso libero – +39 0266823916 (info), +39 0266823916 (fax) – info@1000eventigallery.itwww.1000eventigallery.it


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10 Commenti

  1. mostra spenta.
    e soprattutto perchè due artisti dal background ‘antagonista’ scelgono di farsi rappresentare da tale galleria?
    non avete vinto, ritentate.
    KW

  2. a me la mostra è piaciuta
    anche se l’accento lo avrei posto sui lavori presentati dai 2 singoli artisti dato che mi hanno detto che è la prima volta che si presentano contemporaneamente ma separati
    sapevamo già la bravura tecnica o il fatto che abbiano avuto esperienze nell’illegalità.
    La serie dei kebab della capitale era forte
    in quei disegni l’aspetto quasi documentaristico è evidente e la pratica decorativa pare messa volontariamente in discussione.
    e poi che c’entra?
    se uno fa anche cose illegali poi non può esporre nelle gallerie?
    e basquiat o haring allora!?!

  3. ma di quali boiate parli? viva l’ingenità… in questo mondo dell’artuccia non esiste il caso nè la contraddizione che non passi dagli interessi prima. Si vede che la redazione cara non ha sufficientemente ricevuto ringraziamenti dagli artisti o tanto meglio possibile..un bel graffitone da appendere in salotto. e duemesi dopo tiè..ora li sistemo io…no ingenuityyyy boysss….ciaooooooooooooooo

  4. solito minestrone riscaldato al momento!
    Fiacca come le fiacche che mi son venute sotto il piede camminando per Milano… fastidio!!

  5. Sono l’bbominevole uomo delle nevi!!!
    uhhhhhh!
    Se non vi faccio terrore allora vi obbligo a guardare i miei quadri!!!
    Paura!!!

  6. Vorrei capire perche’ quando due artisti sono bravi ed in piu’ hanno lavorato nell’illegalita’ allora si criticano perche’ si sono venduti o perche’ non sono piu’ come un tempo.

    Quando sono mediocri e scontati, come la maggior parte dei giovani artisti italiani, allora sono commentati positivamente.

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