Una tecnica che parte da lontano, da Leonardo, da Rembrandt, fino ad aggiornarsi con la nuova oggettività tedesca. Che poi Martinelli coniuga con la sua visione dell’arte e del ruolo dell’artista: «Oggi si è diffuso il disprezzo e il rifiuto delle nostre radici, della nostra storia e della nostra arte», dichiara a Stefano Crespi che lo intervista. «Ecco quindi perché la mia volontà di ricostruire un volto, uno sguardo». Immortalare. Recuperare il valore profondo del rapporto umano, di quella comunicazione che, ab origine, passa dagli sguardi, dalle espressioni, anche dai silenzi. Atmosfere pervase da una latente religiosità, accentuata dalla serialità dei soggetti, temi con variazioni, una cadenza ritmata di forme che evoca il mantra buddhista, o il rosario cattolico. E che comunque favorisce la concentrazione sul quell’unico grande mistero: il volto, proiezione dell’artista stesso, che lo carica di valenze metafisiche. Se il volto è quindi il territorio su cui si gioca questa dinamica sensoriale e spirituale, è all’ombra che l’artista assegna il ruolo “costruttivo”: ombra che traccia le mimiche espressive, che infonde l’anima nel suo paradossale incrociarsi con improvvisi riverberi di luce. Ombra come paradigma pirandelliano dell’identità, della coscienza, individuale e collettiva. Dell’esistenza.
massimo mattioli
mostra visitata il 24 novembre 2005
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Ma le pare che veramente uno Sgarbi oggi possa imporre qualsivoglia cosa a qualcuno???
"Il miglior pittore realista d’Europa, ha tuonato Vittorio Sgarbi". Ormai di questo personaggio c'è poco o niente da fidarsi o da credere. Fa il politico quando deve fare il critico e fa il critico quando deve fare politica. Solo lui è capacissimo di tali affermazioni (come quella riportata su) facendomi venire in mente un famosissimo personaggio della politica italiana anch'esso amante a far uso degli stessi metodi dialettici. No,no e poi no, non è possibile affidare l'ARTE in mano a certa gente, che utilizzando il potere mediatico, può dire quello che vuole ed imporlo come oro colato. C'è bisogno di un forte richiamo e risveglio alle coscienze critiche ed obbiettive se non si vuole veramente finire tutti nello stesso letamaio.