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fino al 19.I.2003 Utopie Quotidiane Milano, Pac
milano
Dalla pittura alla scultura, dal video alla fotografia, il fil-rouge che lega gli artisti in mostra non è una corrente d'appartenenza, né una scelta stilistica o una particolare epoca, ma una ricerca personale, in cui l'opera d'arte diviene strumento per creare utopie quotidiane. Con ricadute sul mondo circostante…
Dopo il successo della mostra dedicata all’iperrealismo di Duane Hanson, il Pac conclude la programmazione annuale con la mostra Utopie Quotidiane, l’uomo e i suoi sogni nell’arte dal 1960 a oggi, curata da Vittorio Fagone e Angela Madesani. Sono circa cento le opere esposte, di 47 artisti italiani e stranieri, a testimonianza ed espressione della vita dell’uomo, della sua storia sociale e individuale.
Nell’ossimoro del suo stesso titolo, l’evento propone la polarità tra il vissuto personale e le più ampie visioni di un mondo ideale. L’Utopia, il non luogo, è il regno dell’artista; l’arte è, una via di ritorno dalla fantasia alla realtà, come asserisce Freud nell’Introduzione alla psicanalisi (1917). A partire dagli anni ’60 infatti, nasce una nuova dimensione dell’arte per la necessaria connessione coi mass-media; l’artista è portato ad una riflessione linguistica che tuttavia non concepisce la tecnica in modo feticistico, ma come semplice mezzo espressivo di una dimensione soggettiva. La figura dell’artista come educatore è ormai tramontata: egli è un uomo, un individuo che con la propria opera testimonia una condizione sociale a partire dall’interno della società stessa: “io mi vedo più come testimone che come educatore. Come testimone il mio interesse sta aumentando sull’impatto emozionale dei fatti e degli avvenimenti del mondo” (Fahlstrom). L’artista è colui che si prende cura del mondo, che misura la consapevolezza tramite la realtà e che proprio per questo riesce ad avere coscienza di una situazione, prima ancora di scienziati e politici.
Ecco quindi che Cioni Carpi nelle sue riflessioni sul rapporto uomo/natura trasforma un uomo in un vaso; Fabio Mauri medita invece sull’utopia nel mondo politico/sociale; Mauro Ghiglione riflette sui grandi della storia, da Gandhi a Hitler (…o viceversa?) utilizzando nella sua opera anche un densimetro, ossia un misuratore di bugie; Alberto Zanazzo in un video si prende gioco dei personaggi dell’arte e della politica.
La mostra propone in definitiva un confronto fra generazioni, ricostruendo il passaggio del testimone e l’evolversi storico di alcuni grandi temi e problematiche, dal rapporto con la natura al problema della città, dalla diffusione della tecnologia, alla massificazione dei processi sociali, dall’omologazione dell’identità, al dramma della memoria storica, a riprova che l’arte contemporanea è riflessione concreta sul mondo e nel mondo.
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Duane Hanson in mostra al Pac
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Il sito del Pac
elisabetta abbiati
mostra visitata il 22/10/2002
Utopie Quotidiane – L’uomo e i suoi sogni nell’arte dal 1960 a oggi
Dal 23/10/2002 al 19/01/2003
Pac, Padiglione d’Arte Contemporanea, Via Palestro 14, Milano (zona centro)
Orari: 9.30/19.00 tutti i giorni; giovedì 9.30/22.00; chiuso lunedì
Ingresso: Intero € 5,20; Ridotti, gruppi e studenti € 2,60; Scolaresche € 1.80
Informazioni: tel.02/76009085, fax 02/783330, e-mail: segreteria@pac-milano.org
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