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Fino al 19.III.2013 | Matteo Pugliese, Corazze | Milano, Fondazione Mudima

di - 9 Marzo 2013
L’artista è tornato a vivere a Milano, dove è nato nel 1969, e propone una mostra personale dal titolo “Corazze”, realizzata in collaborazione con Casa d’arte Artribù di Roma e Imago Gallery di Londra. All’ingresso vi  accoglie Custode Samurai V, ciclopica scultura in bronzo di due metri di altezza e di cinquecento chili di peso che vigila sul percorso intorno all’evoluzione della scultura, dalla figurazione alla surrealtà, restando in bilico tra verosimiglianza e inverosimile, monumentalismo e teatralità, epica e fantasia, classicità e innovazione. Nelle altre sale, dalle pareti bianche emergono frammenti di corpi maschili in bronzo, della serie Extra Moenia: alcuni sono di spalle, altri ci spiano, tutti rielaborano in chiave contemporanea la lotta titanica michelangiolesca tra spirito e materia.

Questa schiera di combattenti dal fisico eroico, ma non finito, con muscoli in tensione, sottosforzo, rivelano la passione per l’arte classica dell’artista. I suoi bronzi iconizzati lottano con la forza centripeta del Nulla, che sembra risucchiarli e si rifiutano di massificarsi: vogliono esistere come individui liberi, distinguersi e non scomparire nell’omologazione del mondo globale. Il coup de théâtre della mostra è l’illuminazione ad hoc, studiata per evidenziare il pathos drammatico che aleggia nelle sale espositive: qui tra uno, nessuno e centomila umanissimi antieroi, la condizione umana è di scena.
Dopo i busti imprigionati nella materia, s’incontrano una serie di Custodi, Assiri, Egizi, Samurai e una ieratica dea della fertilità di pelle nera: «totem in bronzo dell’occulto, armati fino ai denti: la protezione degli spazi sacri che ognuno di noi ha dentro di sé», ha commentato Pugliese, che li adagia su parallelepipedi bianchi come reperti di archeologia, fieri e compatti nella loro solidità formale. Queste sculture sono un mix tra quelle appartenenti a culture arcaiche e quelle fantasy, tipo i soldati del film Guerre Stellari (George Lucas, 1977), arruolati per sconfiggere la Morte Nera, la più terribile delle armi.
Al primo piano della Fondazione Mudima, tra altri corpi “michelangioleschi”, volutamente manieristi, sempre in lotta con la materia, emergenti dalle pareti, domina lo spazio Die Mauer: opera di oltre sei metri di altezza in bronzo realizzata per il ventennale della caduta del muro di Berlino, esposta nel 2009 al Castello Sforzesco di Milano. Sullo stesso piano, nell’ultima stanza, dall’epica si passa al surrealismo antropomorfico con un esercito di Scarabei, in bronzo, alluminio e ceramica colorata, che si espandono dal pavimento al soffitto. Questi simboli sacri custodiscono i ricordi e lo spirito di una vita precedente e l’ingenuità perduta nell’età adulta. Ciascun guscio è un amuleto di felicità e di spensieratezza; tutti insieme gli scarabei sono un inno alla rinascita, all’insegna della leggerezza, al sogno: un esorcismo contro la paura del futuro.

Jacqueline Ceresoli
mostra visitata il 21 febbraio 2013        

dal 21 febbraio al 19 marzo 2013
Matteo Pugliese, Corazze
Fondazione  Mudima
Via Tadino 26 – (20124) Milano
Orari: da lunedì a venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19.30 sabato su appuntamento
Info: 02 29409633, info@mudima.net, www.mudima.net

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Jacqueline Ceresoli (1965) storica e critica dell’arte con specializzazione in Archeologia Industriale. Docente universitaria, curatrice di mostre indipendente.

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