Più che a una collettiva di fine
anno,
Berlin_Los Angeles assomiglia a una dichiarazione d’amore per due città, geograficamente
distanti tra loro ma accomunate da una generazione artistica in cui si
ravvisano tratti comuni. Il messaggio che sembra passare dall’accostamento è
legato a un interesse profondo per queste due “scene”, bacini di
fermenti ed energie vibranti, in cui tracciare una mappatura delle tendenze più
contemporanee.
Il racconto, infatti, non si limita
a selezionare tredici giovani artisti, otto tedeschi e cinque americani,
particolarmente rappresentativi, ma s’impegna inoltre a ricercare nei trascorsi
delle due città le motivazioni del concept e a fornire allo spettatore gli
strumenti della visita.
Non a caso, questi è accolto da
una piattaforma “informativa” realizzata su progetto di Lorenzo Bini dello
Studiometrico, che offre alla consultazione cataloghi, pubblicazioni, guide che
preparano alla mostra, ricreando l’atmosfera delle due città.
Inaugura il percorso
Large Dark Wind Chime (Arab Tritone) di
Klaus Weber, un acchiappasogni dark in
formato maxi. La dissonanza sulla scala diatonica dei suoni che produce
chiarisce, ricollegandosi alla letteratura medievale, dove il tritono era
altresì noto come
diabolus in musica, la risoluzione formale; lo spirito evocato o
“acchiappato” è il diavolo.
Frank Benson si preoccupa nelle sue fontane – qui è visibile il
numero uno della serie
Chocolate Fountain – di costruire un discorso sui
flussi temporali nel corpo di una plastica brancusiana, conquistando,
nell’edizione 2008 di Frieze, il cuore di
Sofia Coppola, che lo segnalò tra i suoi
preferiti.
Don Rees riprende il
topos concettuale della cartolina per
costruire l’oggetto attraverso le dinamiche del caso. Ne spedisce quindi una
serie, indicando sul retro due indirizzi. Sarà il postino, arbitro finale
dell’operazione, a decretare quante andranno a finire sullo scaffale in galleria,
optando per un destinatario piuttosto che per l’altro.
Nora Shultz riunisce l’immaginario
ballardiano e l’espressionismo pop di
César nella sua scultura sospesa
Car
with Cancer,
mentre
Kaari Upson e
Aaron Curry propongono due visioni diverse della pittura, la prima richiamandosi
a un mondo interiore inquieto e a paesaggi da cinema horror, offerti al
pubblico attraverso quadri neri, tele lucide annerite dal fumo, mentre la
seconda suggella nella serigrafia biomorfismi surrealisti, suggestioni tribali,
concessioni alla geometria.
Maximilian Zentz
Zlomovit costruisce una struttura minimale attraverso il montaggio di semplici oggetti
tratti dal quotidiano (
Out of Order),
mentre
Simon Fujiwara si dà alla fantapolitica, immaginando le fantasie segrete
di Francisco Franco e mettendole sotto vetro.
Ciò che emerge da questa
collettiva è un’attitudine comune agli artisti in mostra, i quali congelano
nelle proprie opere un certo disimpegno, un istinto al saccheggio tra gli
“archivi” della storia dell’arte, senza alcun senso cronologico e nessun
interesse a citare, una passione quasi d’ordinanza per la musica, il cinema e
la cultura pop in generale, un distacco – a volte solo parziale – dalla realtà.
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Ottimo, veramente. Io sono perfettamente consapevole, e non mi scaglio contro nessuno. Quando l'ho fatto ho solo rilevato alcune dinamiche, per un dovere di cronaca (dinamiche italiane masochistiche, e questo era il punto). Non mi sto dimenando ma sto solo scrivendo e gestendo un blog. Quindi vivo un certa distanza. Sono conscio di quello che lei prefigura (anche di quello che prefigura aldo...se no muorirei..), ma ho un piglio leggermente più ottimistico....staremo a vedere....ma solo leggermente ; )
si scrive "se no morirei, non muorirei". Pure ignorante
LUCA ROSSI TU SEI IL PRIMO A TOGLIERE I POST DAL TUO BLOG, SPECIE QUANDO COINCIDONO CON QUELLI SCRITTI ANNI FA DA ENRICO MORSIANI. GUARDA CHE CASO.
Uiuioui sei paranoico..ma stiamo scherzando..cos'è che tolgo?? Ma cosa vuoi che sappia di cosa scrive morsiani?? Siete divertentissimi. Anche morsiani e' assolutamente ingabbiato ,come altri ,in un linguaggio sempre più spuntato e soffocante. Ma pensate pure quello che volete..ogni supposizione e' giusta visto che continuo a trovare commenti (anche condivisibili) firmati da Luca Rossi che non sono io. Quindi tutto può essere. Che ne so..
Ps Aldo scusami, sono proprio ignorante ma ho tasti troppo piccoli per dita troppo grandi.
luca morsiani rossi , oltre ad essere un pirla sei anche falso, dal tuo blog whitehouse hai tolto un (e anche piu post precendenti) una volta scoperte le similitudini con morsiani. SEI SPUTTANATISSIMO ORMAI!!!!!!!!
mi pare che la maggior parte del commentario contro Rossi sia stato capace solo di offese/dispettucci degni di un asilo nido. però non mi pare di leggere dei contraddittori costruttivi ed uno spirito critico o teorico alternativo e ragionevole. che tristezza.
...che folle caro anonimo (luca rossi come me).Però mi diverte la tua follia. Il mio blog cambia quotidianamente, ed ogni giorno tolgo e metto in modo del tutto istintivo. Secondo te, mi dovrei mettere lì a vedere cosa ho scritto e cosa coincide??? Ma poi in base a quale scritto?? Se un po' strano... ; ))))
Io percepisco in te un po' di frustrazione e invidia..semmai verso morsiani che non conosco ma che sarei curioso di sapere cosa ti ha fatto...un abbraccio e pensieri positivi!
Mi fai ridere, non sarai mica innamorata di questo fantomatico morsiani?
sputtanatissimo nel tuo piccolo mondo mentale...ma questo lo trovo giusto... ; )
ecco marianna agliottone un'altra banale ommercialona. Il pd dell'arte contemporanea. Ma non ti sembra si stia argomntando abbastanza? Vogliamo da Luca Rossi, di artisti che secondo lui vale la pena seguire. proposte non opposizioni continue. per lui l'arte cosa è, cosa rappresenta? in che direzione deve andare? Non so se sia Morsiani o no, certamente è un artista che non è riuscito nelle sue cose ed ora se la prende con chiunque faccia mostre.
Cara Agliottone sveglia, non ti fissare con questi personaggiucoli, fai ricerca, apri la tua mente, esci dalla provincia, viaggia un po', cerca di capire.. L'arte non è una cosa che deve fare incazzare, l'arte è sentire delle cose e non sempre queste cose sono condivisibili.
Basta. Una volta c'era Domenico di Caterino, Mario pesc da fore, adesso Luca Rossi.
Aldo, ma tu stai scherzando. Probabilmente non leggi quello che scrivo. Molto facile, triste e limitativo vedere le cose attraverso stereotipi banali. Sostengo che nell'arte contemporanea è necessaria un riflessione rispetto al linguaggio, ai ruoli e ai format. Sostengo che in italia non esiste un confronto critico reale, e che questo deprime la qualità prodotta. Questa è una manifestazione d' amore e non di odio. Ma come ragionate????
Io inizio a credere che in queste critiche prive di fondamento (se volete criticare leggetevi il blog e controargomentate sul merito) vi sia invidia e frustrazione. Non mi spiego altrimenti questo atteggiamento reazionario e incapace di approfondimento.
Anche ammesso che io sia pazzo e scemo, perchè non riuscite a confrontarvi sul merito? Questi commenti sono nati senza alcun collegamento con la mostra di de carlo , ma solo con il fine di insultare luca rossi. ma vi rendete conto? Poi in italia c'è un esercito di internauti che si lamentano di berlusconi, se questo è il livello berlusconi è ancora troppo poco...