Categorie: milano

fino al 2.IV.2005 | Keith Haring | Milano, Galleria Salvatore+Caroline Ala

di - 30 Marzo 2005

“Non penso che l’arte sia propaganda; dovrebbe essere qualcosa che liberi l’anima, stimoli l’immaginazione e incoraggi le persone ad andare attraverso le cose. Che celebri l’umanità invece che manipolarla” Artista per tutti e per un’arte di tutti, Keith Haring ha inventato un universo di segni e di simboli a partire da un linguaggio elementare, quasi infantile, stilizzato ed essenziale. Democratico e popolare, di quella popolarità che nell’arte si traduce in comunicatività, a partire da un fenomeno isolato e contingente – l’arte dei graffiti metropolitani che ha trovato negli anni 80 la sua massima diffusione – Haring elabora un idioma comune, universale, moderno e americano ma insieme senza tempo e senza appartenenze perché capace di superare diversità e provenienze, sensibilità e culture in un’unica spontanea espressività originaria.
Keith Haring respira la cultura della New York underground, studia semiotica, si interessa alla calligrafia orientale, all’arte gestuale, sperimentando linguaggi e tecniche differenti, dal video alla performance. Quando arriva al disegno figurativo approda ad uno stile personale ma immediato in cui traduce e rielabora tutto l’universo a lui contemporaneo: conia un nuovo codice visivo, diretto come un messaggio pubblicitario, fatto di un libero fluire di figure connesse per giustapposizione, forme elementari e colori primari. Poiché l’arte è immaginazione, relazione e comunicazione ciò che conta è la circolazione del messaggio: Haring, come Warhol, si appropria del meccanismo della comunicazione di massa, della ripetitività e dell’immediatezza pubblicitaria e la combatte dall’interno per restituire potere alla fantasia individuale. Nel 1984 realizza i totem lignei rossi e gialli dalle sagome antropomorfe, sculture in ferro, anfore classicheggianti e perfino un calco in gesso del David michelangiolesco verde e arancione, tutti ricoperti dal suo segno inconfondibile. Rivisitazioni di quelli che sono i simboli della perfezione estetica e della cultura del passato in chiave moderna, vestiti dalla superficie fluorescente e sgargiante di una contemporaneità che è ai limiti del kitch.
E’ così che intorno al suo celebre radiant baby, il bambino raggiante, ritroviamo tutto l’universo pop e ipermediatico degli anni ottanta con le sue paure e la sua violenza – i robot, la droga, i dischi volanti, gli animali mutanti con il corpo a monitor e la coda a telecamera, il nucleare e l’Aids – di cui Haring morirà a trentadue anni. Ma prima di tutto ritroviamo la sua vitalità ludica e coloratissima fatta di figure annodate, abbracciate, intrecciate, di sesso, di cuori pulsanti, di libertà e gioia di vivere. Un’esaltazione dell’immaginazione, dell’energia e dell’umanità. E un’arte capace di parlare a tutti perché, diceva, “se dovevo disegnare doveva esserci una ragione. E la ragione, decisi, erano le persone”.

emilia jacobacci
mostra visitata il 19 febbraio 2005


Keith Haring
Galleria Salvatore + Caroline Ala
Via Monte di Pietà, 1 – 20121 Milano
Tel. 028900901 – Fax 0286467384 galleria.ala@iol.it orario: martedì-sabato dalle 10 alle 19
chiuso domenica e lunedì

[exibart]



Articoli recenti

  • Fotografia

Other Identity #119, altre forme di identità culturali e pubbliche: Lulù Withheld

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

7 Luglio 2024 11:00
  • Beni culturali

Arte contemporanea al Parco di Segesta, con l’installazione di Silvia Scaringella

Il Parco Archeologico di Segesta, visitabile gratuitamente per la prima domenica del mese, presenta l’installazione di Silvia Scaringella e una…

7 Luglio 2024 9:30
  • Mostre

Artiste a Roma tra il 1910 e il 1950, una mostra necessaria e da scoprire

Nel Casino di Villa Torlonia, una mostra che restituisce uno spaccato di storia dell’arte da approfondire: in esposizione, le opere…

7 Luglio 2024 8:20
  • Mostre

Ode: si apre a Cavalese la mostra personale di Antonella De Nisco

Lungo la passeggiata sul Rio Gambis, a Cavalese fino al 29 settembre, sei grandi opere di Antonella De Nisco raccontano…

7 Luglio 2024 0:02
  • Progetti e iniziative

MUVE Mestre: arte e riqualificazione urbana

La proposta culturale della Fondazione Musei Civici di Venezia si estende nell'entroterra, trasformando Mestre in un nuovo polo culturale

6 Luglio 2024 16:00
  • Fiere e manifestazioni

Videocittà torna a Roma. Francesco Dobrovich ci racconta il festival della visione e della cultura digitale

Il direttore creativo Francesco Dobrovich ci racconta la settima edizione di Videocittà, il festival che anche quest’anno accende la più…

6 Luglio 2024 15:03