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Ha inaugurato il 17 Marzo la personale dedicata all’artista brasiliana residente a Milano Debora Hirsch presso la Galleria PACK – SPAZIO 22 di Viale Sabotino a Milano. Il titolo della mostra – “donotclickthru” – conferisce il senso dell’esposizione, ovvero l’influenza esercitata dai mezzi di comunicazione e dalla tecnologia sull’odierna cultura e società. Sembrerebbe un tema di cui si è già parlato molto, ma la sottigliezza celata all’interno dei suoi lavori tende a suggerire un’idea, più che a urlarla. Il fil rouge che lega ogni opera è un dialogo silenzioso tra il fruitore e l’opera stessa. La produzione artistica della pittrice va in due direzioni, che potremmo definire sia di natura concettuale, poiché vive di un ragionamento intrinseco che lascia però spazio all’opinione dello sguardo dello spettatore, sia assimilativa, in quanto studia i differenti linguaggi dei media, riproponendoli tramite delle velate provocazioni in olii e disegni.
Entrando nell’area dedicata all’artista in galleria, possiamo subito scorgere un lavoro visivamente interessante: un insieme di piccoli disegni a china su carta lucida chiusi in piccole cornici di legno chiaro. Ognuno di essi mostra la riproposizione di un’immagine (e relativa frase) scovata sul web, molte delle quali sono pubblicità. Ogni singolo lavoro è stato caricato sul sito www.donotclickthru.com – “non cliccare” – creando un elenco potenzialmente infinito e in divenire (infatti a detta dell’artista il lavoro avrà un suo continuo nel tempo) a cui possiamo accedere solamente cliccando.
Accedendo al sito, il meccanismo che si innesta, porta allo scoprire più disegni possibile, i quali appaiono l’uno sull’altro (il che è permesso dalla trasparenza della carta) senza mai riuscire a saziare del tutto la curiosità irreprensibile che porta la fruizione di nuovi contenuti. L’artista ha volutamente creato il sito in questo modo, così da porre l’accento sul lato effimero dell’informazione del web. Assimiliamo quotidianamente tantissime informazioni, ma non tutte riescono ad attecchire nella nostra area mnemonica. Il lato fugace e temporaneo dell’informazione di oggi è un dato significativo su cui Debora invita a riflettere. Non è mai esistito un periodo nel corso della Storia in cui si potesse accedere così facilmente al sapere… ma è davvero conoscenza quella che apprendiamo dal sistema virtuale? Siamo quasi letteralmente sommersi dal numero di informazioni provenienti da internet, ma effettivamente quanto di tutto ciò ci rimane? Il nostro cervello non può contenere questo enorme bagaglio di dati e quindi rettifica e – inconsciamente e automaticamente – seleziona per noi; il che, spesso, conduce a dimenticare cose fondamentali e ricordare il superfluo.
Inoltre, anche se viviamo in uno dei momenti più democratici del sapere e della comunicazione, paradossalmente le nostre scelte, le nostre decisioni e la nostra stessa vita sono da noi sintetizzate e riportate sul web, dove siamo diventati sempre più prevedibili e controllati e dove chi non adopera questi strumenti è portato all’esclusione. Il disegno a olio su tela di un grosso albero indica visivamente la metafora di questo sistema, che apparentemente orizzontale, cresce invece in verticale, sulla base di un grosso tronco centrale da cui scaturiscono tantissimi rami, tutti indirizzati verso una direzione ben definita, i cui toni cromatici surreali suggeriscono un sentimento di disagio e di freddezza.
Il controllo sulle persone non coinvolge solamente i metodi comunicativi informatici, bensì anche quelli destinati al commercio: si veda la struttura dei supermercati, che porta a direzionare le nostre scelte dove qualcun altro desidera vadano, così com’è ironicamente rappresentato dall’olio su tela raffigurante un uomo assomigliante a Warhol intento all’acquisto di numerosissime scatole di Campbell’s.
Uno stimolo per reagire? Una riflessione? O un mezzo per essere maggiormente consapevoli?
Sinteticamente il messaggio che ci lancia l’artista potrebbe essere suggerito dalla frase di uno dei suoi disegni a china: “If everything is out there, what is left within you?”, ossia: se tutto è al di fuori di noi, che cosa ci resta dentro?
Micol Balaban
Mostra visitata il 17 Marzo
Dal 18 marzo al 2 giugno
Deborah Hirsh, Donotclickthru
SPAZIO 22
Viale Sabotino 22, 20135 Milano
Orari: da martedì a venerdì 11-13 / 14-19, sabato 15-19
Info: +39 02 3655 4554, www.spazio22.com