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Fino al 2.VI2002 | La Fornarina di Raffaello | Milano, Musei di Porta Romana

di - 19 Marzo 2002

La Fondazione Arte e Civiltà, insieme con le Soprintendenze di Milano e di Roma, ha organizzato una serie di eventi, denominati Capolavori da Meditazione, che vanno decisamente in contro tendenza rispetto alle contemporanee mostre che si stanno svolgendo negli ultimi tempi a Milano: evitare di presentare un numero enorme (e forse anche eccessivo) di pezzi per focalizzare l’attenzione solo su una singola opera, leggerla sia iconograficamente che iconologicamente, inserirla nel corretto contesto storico artistico ed evidenziarne sia la fortuna storica che l’influsso che ebbe sulle correnti figurative successive.
Questa interessantissima iniziativa è stata inaugurata con la presentazione di uno dei massimi capolavori di Raffaello Sanzio, La Fornarina, e prevederà ad ottobre anche l’esposizione dello straordinario Ritratto di Vecchia del Giorgione. In ogni caso, proprio La Fornarina appare davvero il capolavoro più indicato per iniziare questo processo di approfondimento e meditazione, sia per l’assoluto valore qualitativo, che per la grande influenza che l’opera esercitò nei secoli successivi.
Come scrive acutamente Konrad Oberhuber questo dipinto rappresenta […] il centro della sua vita privata. Sappiamo dal Vasari che l’artista conviveva con una fanciulla che teneramente amava, da cui decise di separarsi, per motivi religiosi solo poco prima della morte. Si tratta dunque di un’opera di carattere squisitamente privato – più volte confusa con il ritratto della Velata – dotata di due piccole ante che permettevano di celare l’immagine; dunque non certo di una commissione pubblica, bensì di un delicato e struggente pegno d’amore. Tutto il corredo simbolico che accompagna l’immagine conferma questa lettura: il mirto e il lauro che si trovano alle spalle della donna sono emblemi nuziali, il “brocchetto” (gioiello molto in voga nel Rinascimento) sul suo capo è un esplicito messaggio d’amore così come l’anello nuziale e il bracciale con inciso il nome dell’artista. La stessa posa esplicita della Fornarina non ha nulla di volgare ma rimanda alle posture della statuaria classica tanto amata da Raffaello. Inoltre il mistero che avvolge l’identità di questa fanciulla – forse Margherita figlia di un fornaio di S. Dorotea (Pagden – Zancan)- non fa che aumentare il sottile fascino che pervade l’opera: ciò che appare davvero certo è la grande passione che provò l’artista per questa donna, tanto che essa riappare in altre fondamentali opere di Raffaello come la Trasfigurazione del Vaticano e L’Incendio di Borgo delle Logge Vaticane. Puntuali appaiono le opere di “contorno” (termine forse improprio dato il loro livello): in particolare quelle di Giulio Romano e di Raffaellino del Colle. Il primo è presente con la Madonna Hertz, opera importante, in questo contesto, per fare un doveroso raffronto tra maestro ed allievo: occorre ricordare che La Fornarina, per buona parte della critica, rimase incompiuta alla morte di Raffaello e venne probabilmente conclusa proprio da Giulio. Mentre la copia di Raffaellino – la Fornarina Borghese – dimostra come la lezione del maestro fosse assai difficile da imitare. Il grande impatto che il ritratto suscitò sul mondo accademico ottocentesco è rappresentato da due opere del Sogni e dello Schiavoni: si tratta di una pittura retorica ma tutto sommato sincera che denota una sconfinata ammirazione per il genio urbinate. Ben altra carica aggressiva e iconoclasta è quella di Pablo Picasso, che eseguirà numerosi disegni (alcuni presenti in mostra) sul tema Raffaello-Fornarina con esplicite allusioni sessuali.

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Luca Scalco


La Fornarina di Raffaello
Fondazione Arte e Civiltà ai Musei di Porta Romana
Viale Sabotino 26 – Milano
Dal 14 marzo al 2 giugno 2002
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 20; giovedì dalle 10.00 alle 22.00; lunedì chiuso.
Biglietti: intero € 8.00, ridotti € 6.00, scuole € 3,50
Per informazioni: tel. 02/58303635, 02/58304280, fax 02/58300292
Visite guidate e prenotazione gruppi: tel. 02/58304502.
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  • Bellissima la Fornarina di Raffaello Sanzio, un capolavoro che mi emoziona.

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